"Sto correndo al treno per tornare a casa": raggiungiamo per telefono a Roma l’onorevole e sindaco di Tredozio Simona Vietina, in una situazione quasi emblematica delle conseguenze immediate della crisi di Governo: l’addio al parlamento.
Onorevole Simona Vietina, a chi attribuisce la crisi di Governo?
"Non ho dubbi: ai Cinque Stelle, che hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza a governare. Quindi la colpa è solo la loro".
Non le sembra che anche la Lega e Forza Italia abbiano approfittato della situazione per non appoggiare più Draghi?
"Salvini e Berlusconi hanno fatto delle richieste, che attendevano delle risposte. Ma, ripeto, la crisi è solo opera dei Cinque Stelle".
Che cosa pensa di Draghi?
"L’ho applaudito alla Camera e l’avrei votato, perché ha ridato credibilità al nostro Paese sia in Italia sia a livello internazionale. Di fronte a problemi immensi e imprevedibili, come la pandemia e la guerra in Ucraina, ha fatto del suo meglio, anche se in alcuni aspetti poteva fare di più".
Per esempio?
"Sui vaccini e sul Green pass".
Cosa vede nel suo futuro parlamentare?
"E’ ancora presto per dirlo. Di sicuro non ho alcuna tessera e sono un sindaco civico. In questi anni di parlamentare alla Camera mi sono impegnata molto per la montagna. Quindi sarei ancora disponibile a lottare e lavorare per i territori della montagna che conosco bene come sindaco di Tredozio".
Se non ci sarà possibilità di candidarsi?
"Tornerò a fare il sindaco a Tredozio e l’insegnante a Faenza".
Eletta come Forza Italia, lei è passata in seguito a Coraggio Italia di Brugnaro, poi ultimamente nel Gruppo Misto. In quest’ultimo gruppo si è aggregata con altri?
"Faccio riferimento a Marco Marin – ha partecipato a tre edizioni dei Giochi Olimpici nello sport della scherma, specialità sciabola –, deputato di Padova, un componente del Gruppo Misto che ha come base alcuni valori democratici e culturali. Siamo amministratori, europeisti, liberali e soprattutto moderati, che fanno cioè della moderazione il valore fondamentale per amministrare un Comune, una Regione e il Paese".
Quinto Cappelli
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