Il Palazzo Pretorio di Terra del Sole ospita fino a domenica prossima la mostra delle tre artiste vincitrici del concorso d’arte ‘Caterina Sforza, Logos 2022’ che si è tenuto dal 18 giugno al 3 luglio nello stesso palazzo con la partecipazione di 29 artiste. Curati da Francesca Caldari e Marilena Spataro, in collaborazione con il critico d’arte, Alberto Gross, i due eventi espositivi hanno avuto come obiettivo l’affermazione delle donne nei vari ambiti del sociale a partire dall’arte come diritto alla pari dignità e opposizione a ogni forma di discriminazione. Vincitrici di questa edizione del concorso, nellla sezione pittura, sono risultate Luz Maria Gonzalez Rodriguez, primo premio con le opere ‘Una presenza che, all’improvviso...’ e ‘Danze’, e l’artista cesenate di lungo corso Francesca Guiducci, che ha presentato due dipinti ‘Come il sole all’improvviso’ e ‘Il silenzio interrotto’, a cui è stato assegnato il secondo premio; il primo invece per scultura e ceramica è stato attribuito all’artista imolese Elena Modelli, che ha presentato due opere ceramizzate ‘Camaleonte 1’ e ‘Camaleonte 2’. Luz María González Rodríguez, nata in Messico dove ha iniziato gli studi d’arte, si è trasferita nel 1982 a Faenza per frequentare la Scuola di Ceramica Ballardini, dove ha conseguito due diplomi di perfezionamento. L’artista ha allestito numerose mostre e ha ottenuto molti premi. L’opera vincitrice del concorso attuale evidenzia il propositivo rapporto fra i ritmi geometrici della costruzione e il recupero di ciò che è ‘al di là’ dell’immagine stessa. La cesenate Francesca Guiducci, giunta quindi al secondo posto nel concorso, ha frequentato all’Accademia di belle Arti di Ravenna i corsi liberi di restauro mosaico e scenografia e, in seguito, un corso di pittura a olio. La pittrice ha partecipato a numerosi concorsi e rassegne d’arte e sa riprodurre fedelmente importanti copie di autori con eccellente raffigurazione compositiva. Elena Modelli, infine, ha abbinato nel suo percorso artistico scultura e ceramica, traendo ispirazione dal mondo felice dell’ infanzia, un mondo di favola di cui la scultrice conserva un nitido ricordo grazie anche alla presenza di animaletti in ceramica buffi e sorridenti, che aggiungono un aspetto divertente agli oggetti del suo laboratorio. Rosanna Ricci