Risalita della produzione, delle esportazioni, delle presenze turistiche e in lievissima misura anche dell’occupazione, oltre al calo delle ore di cassa integrazione: questo il miglioramento fra il 2021 e il 2020, secondo il rapporto sull’Economia presentato ieri dalla Camera di commercio di Forlì-Cesena e Rimini. Ma se si guarda avanti, all’anno in corso, gravano le incognite della guerra in Ucraina; le previsioni, affidate a Prometeia, sono relative a gennaio e devono ora essere ricalibrate.
Nel 2021 il valore aggiunto è incrementato del 7,2%, tre mesi fa s’immaginava una crescita del valore aggiunto pari al 4,5% a Forlì-Cesena e al 3,7% a Rimini. La parziale ripresa dopo la fase più acuta della pandemia si è tradotta solo debolmente in posti di lavoro. Iltasso di occupazione (15-64 anni) nel territorio è pari al 67% (era del 66,5% nel 2020), minore del dato regionale (68,5%) ma superiore alla media nazionale (58,2%); la disoccupazione è al 6,3% (contro il 7,4% nel 2020). Le due province confermano la loro vocazione all’export.
L’anno passato le vendite all’estero delle aziende di Forlì-Cesena e Rimini sono state pari a 6 mila 621 milioni di euro, con un incremento del 17% rispetto al 2020, in linea con la variazione regionale (+16,9%) ma inferiore al dato nazionale (+18,2%).
Cosa portiamo oltre confine? macchinari e gli apparecchi meccanici, prodotti tessili, abbigliamento e calzature (quest’ultime risentono già del conflitto in corso), mobili e prodotti alimentari.
I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell’ordine, la Francia (12,7% del totale), la Germania (10,9%), gli Stati Uniti (10%), il Regno Unito (5,1%), la Polonia (4,4%), la Spagna (4,3%), i Paesi Bassi (3,1%), la Cina (3%), la Russia (2,7%) e il Belgio (2,6%); a parte la diminuzione verso il Regno Unito (-8,2%, effetto lungo della Brexit), tutti gli altri Paesi registrano un incremento, con il maggiore che spetta agli Stati Uniti (+36,7%).
Il report si sofferma poi su alcuni aspetti più dinamici. Le start up innovative sono 162 (+4,5% rispetto al 2020) e operano in prevalenza nel settore dei servizi; le imprese ’green’ invece sono 1096 (+5,9%) e sono attive nell’agroalimentare, nel ciclo dei rifiuti, nell’energia rinnovabile e nell’efficienza energetica.
Infine, i dati provvisori relativi al movimento turistico del 2021 rilevano un sensibile aumento annuo degli arrivi (3,6 milioni di unità), pari al +36,1%, e delle presenze (16,8 milioni, +38,3%). I comuni della riviera assorbono ben il 94,7% delle presenze complessive; inoltre il 75,6% del totale delle presenze territoriali si concentra nei tre mesi della stagione estiva.
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