C’è un mese di tempo per presentare le liste dei candidati per il voto del 25 settembre e le acque, nei partiti, sono agitate. Prendiamo Forza Italia, che a Forlì ha appena costituito il Club per la Libertà, del cui direttivo fanno parte una dozzina di persone. "Vogliamo dire la nostra sulla formazione delle liste – dice Lauro Biondi, capogruppo in consiglio comunale degli azzurri –. Chi vi parla non sarà candidato, e questo rafforza la mia posizione. Vogliamo condividere con gli altri organi di partito la formazione delle liste, perché non vogliamo più trovarci il Bignami di turno". Bignami, Galeazzo, eletto parlamentare coi voti di Forza Italia e poi passato a Fratelli d’Italia. Biondi, chi ha cambiato casacca, non l’ha mai perdonato. Ragionando sui ministri che hanno lasciato Forza Italia - Brunetta, Gelmini e presumibilmente Carfagna - e sulla delicatissima fase che sta attraversando il partito, Biondi la mette giù così: "A Forlì quelli che dovevano uscire sono già usciti. Le defezioni, per chi come me viene da una certa cultura, quella repubblicana, rappresentano la degenerazione della politica". Ragionando poi per assurdo, aggiunge: "Io sono ’costretto’ a rimanere, perché il primo dei non eletti di Forza Italia in consiglio comunale è Fabrizio Ragni, pure lui passato in Fratelli d’Italia. Al massimo potrei entrare nel gruppo misto". Secondi di suspense. "Ma io mica mi muovo, non vado da nessuna parte". Anche perché Biondi è colonna portante del partito, che sta cercando di ricostruire. Al suo fianco Maurizio Viroli e Indrit Softa, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore dei seniores (politiche per gli anziani e le piccole medie imprese tra le loro priorità) e Alberto Venturi. Tutti componenti del direttivo del circolo, del quale fanno parte, tra gli altri, gli avvocati Filiberto Perelli e Rotilio Biserna e l’imprenditrice Alessandra Zanoni. Il Circolo per la Libertà darà vita a gruppi di lavoro tematici e sarà luogo dove i cittadini potranno confrontarsi con chi ne fa parte e con gli amministratori. Biondi annuncia riunioni periodiche alle quali "saranno invitati i nostri due assessori", cioè Giuseppe Petetta (ambiente) e Rosaria Tassinari (welfare). Tra gli argomenti dei quali si discuterà nel club ci sarà la sicurezza. Sulla fine anticipata della legislatura il capogruppo ammette "lo stupore" dopo la scelta iniziale del centrodestra di far venire meno il suo sostegno a Mario Draghi. "Poi ci abbiamo riflettuto. Non abbiamo nulla da dire sulla linea nazionale del partito, che condividiamo. Restiamo convinti nel valore di Draghi, ma c’era un equilibrio politico del quale andava tenuto conto. Come si poteva governare col Movimento 5 Stelle, viste le sue scelte?". Il partito, tirando le somme, riparte dai Club per la Libertà (e chi ha seguito la politica in questi anni, qualcuno ne ricorderà: dai club Forza Silvio a quelli legati a Marcello Dell’Utri). Il tempo ne misurerà l’utilità. l. b.