"Già trent’anni fa valutammo se fare un parcheggio sotterraneo in piazza del Carmine. Lo escludemmo per una serie di ragioni che restano valide ancora oggi. Avrebbe un impatto più che devastante". L’idea dell’amministrazione comunale, che lunedì inizierà a fare i rilievi nella zona per capire la fattibilità dell’intervento, non convince Gabriele Zelli, a lungo assessore comunale e presidente del consiglio comunale.  Zelli, come andò negli anni ’90?  "La Legge Tognoli accordava finanziamenti per realizzare le aree di sosta. Grazie a tali fondi facemmo i due parcheggi in viale Salinatore vicino alla porta di Schiavonia e in via Battisti, oggi ai margini del campus. Svolgono un servizio fondamentale, sono sempre pieni".  Perché no in piazza del Carmine?  "Primo, i sondaggi che furono eseguiti da alcuni professionisti e le ricerche di tipo storico misero in evidenza l’alta probabilità di trovare dei reperti archeologici nel sottosuolo. Nei pressi si trova una delle chiese più importanti di Forlì e c’era la prima chiesa dei Francescani. Proprio all’epoca, in una città dell’Emilia, un tentativo simile fu bloccato dalla Soprintendenza: un Comune può accollarsi il rischio di buttare via un sacco di soldi? Non solo, emerse anche un altro motivo". Quale?  "Alcune categorie di utenti non se la sentono di lasciare l’auto sottoterra. Si tratta di zone che inducono timori e sono difficili da gestire. Infatti il parcheggio dei Portici ha sempre posto e a Cesena la costruzione degli spazi sotterranei si rivelò un bagno di sangue per l’azienda Trevi: non recuperarono gli investimenti fatti. Aggiungo il problema dell’inquinamento: è il caso di attirare altre auto a due passi da piazza Saffi?".  Quanto potrebbe costare un intervento sotto piazza del Carmine?  "Non sono in grado di avanzare delle stime, di certo una somma ingentissima. Anche perché vanno risolti molti aspetti tecnici: il posteggio sotto l’asfalto richiede una rampa d’accesso, una di uscita, le uscite di sicurezza. Le norme sono severe, in materia".  Ci potrebbero essere delle alternative?  "Innanzitutto va chiarito che il bisogno di posti auto non è in quell’area, ma nella zona del San Domenico, da quando il Giardino dei Musei ha sostituito il parcheggio Montefeltro, che sarà stato brutto, ma era ritenuto utile. Il problema lo vivono soprattutto i residenti".  Dunque, cosa farebbe? "Andrei alla ricerca di altre aree, nel quartiere interessato o in quelli limitrofi, per ricavare altri posti, con un impatto molto inferiore rispetto a piazza del Carmine. L’esempio è il parcheggio annunciato in via Casamorata, vicino alla scuola Alighieri in viale Italia, che servirà sia ai genitori degli alunni che agli abitanti della zona".  Fabio Gavelli

Cronaca

"Già trent’anni fa valutammo se fare un parcheggio sotterraneo in piazza del Carmine. Lo escludemmo per una serie di ragioni che restano valide ancora oggi. Avrebbe un impatto più che devastante". L’idea dell’amministrazione comunale, che lunedì inizierà a fare i rilievi nella zona per capire la fattibilità dell’intervento, non convince Gabriele Zelli, a lungo assessore comunale e presidente del consiglio comunale. 
Zelli, come andò negli anni ’90? 
"La Legge Tognoli accordava finanziamenti per realizzare le aree di sosta. Grazie a tali fondi facemmo i due parcheggi in viale Salinatore vicino alla porta di Schiavonia e in via Battisti, oggi ai margini del campus. Svolgono un servizio fondamentale, sono sempre pieni". 
Perché no in piazza del Carmine? 
"Primo, i sondaggi che furono eseguiti da alcuni professionisti e le ricerche di tipo storico misero in evidenza l’alta probabilità di trovare dei reperti archeologici nel sottosuolo. Nei pressi si trova una delle chiese più importanti di Forlì e c’era la prima chiesa dei Francescani. Proprio all’epoca, in una città dell’Emilia, un tentativo simile fu bloccato dalla Soprintendenza: un Comune può accollarsi il rischio di buttare via un sacco di soldi? Non solo, emerse anche un altro motivo".
Quale? 
"Alcune categorie di utenti non se la sentono di lasciare l’auto sottoterra. Si tratta di zone che inducono timori e sono difficili da gestire. Infatti il parcheggio dei Portici ha sempre posto e a Cesena la costruzione degli spazi sotterranei si rivelò un bagno di sangue per l’azienda Trevi: non recuperarono gli investimenti fatti. Aggiungo il problema dell’inquinamento: è il caso di attirare altre auto a due passi da piazza Saffi?". 
Quanto potrebbe costare un intervento sotto piazza del Carmine? 
"Non sono in grado di avanzare delle stime, di certo una somma ingentissima. Anche perché vanno risolti molti aspetti tecnici: il posteggio sotto l’asfalto richiede una rampa d’accesso, una di uscita, le uscite di sicurezza. Le norme sono severe, in materia". 
Ci potrebbero essere delle alternative? 
"Innanzitutto va chiarito che il bisogno di posti auto non è in quell’area, ma nella zona del San Domenico, da quando il Giardino dei Musei ha sostituito il parcheggio Montefeltro, che sarà stato brutto, ma era ritenuto utile. Il problema lo vivono soprattutto i residenti". 
Dunque, cosa farebbe?
"Andrei alla ricerca di altre aree, nel quartiere interessato o in quelli limitrofi, per ricavare altri posti, con un impatto molto inferiore rispetto a piazza del Carmine. L’esempio è il parcheggio annunciato in via Casamorata, vicino alla scuola Alighieri in viale Italia, che servirà sia ai genitori degli alunni che agli abitanti della zona". 
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