A quanto sembra l’invasione di cavallette a Piavola di Mercato Saraceno, viene risolta con l’insolita presenza dei gabbiani. Da una settimanaun gran via vai di questi volatili di mare ha incuriosito la popolazione che poi ha notato la loro presenza e persistenza nei campi incolti e seccati dalla siccità – motivo questo dell’invasione di cavallette autoctone – dove vanno a cibarsi di uova e di insetti adulti sparsi lungo i campi estesi. I gabbiani pur essendo solitamente presenti sulla costa non di rado cercano cibo nell’entroterra, specie dopo le arature o altre lavorazioni agricole e la loro presenza a Piavola, località delle media vallata del Savio, è apparsa abbastanza irrituale. Qualcuno dei residenti ha affermato che "...sarebbero stati utili anche i tacchini" di cui ogni famiglia disponeva, un tempo, anche di una ventina di esemplari. Terreni incolti, politiche agricole inadeguate, l’emorragia di coloro che non intendono più esercitare l’attività agricola, con costi sempre maggiori e ricavi all’osso stanno determinando le condizioni che hanno portato a questo. Basterebbe una minima lavorazione del terreno per distruggere con un’aratura le uova di questi insetti oppure interrarle per non dare più spazio vitale per la loro crescita e proliferazione. Non è infatti solo di quest’anno la loro presenza perché anche l’estate scorsa a Casalbono e ancora a Piavola e dintorni, l’alta incidenza di cavallette aveva già fatto destare preoccupazione. "La presenza dei gabbiani giunge nel momento ideale per fronteggiare questo fenomeno – afferma l’esperto entomologo dell’Ausl Claudio Venturelli – in quanto non vi sono più forme giovanili ma solo adulti che così non possono più riprodursi e conseguentemente deporre uova, interrompendo il tal modo il loro ciclo vitale. I gabbiani sono ottimi divoratori e qualcuno ipotizzava di portarli addirittura collina e così fungere da richiamo per altri esemplari, invece hanno pensato loro di farlo direttamente. Meglio cosi". Edoardo Turci