Forlì, 3 luglio 2022 - Si potranno tagliare i 44 platani che si trovano lungo entrambi i lati della strada provinciale 3 del Rabbi, in un tratto di quasi un chilometro, dall’uscita della tangenziale a San Lorenzo in Noceto, nel territoritorio comunale di Forlì, fino a Fiumana, frazione di Predappio. Il Tar dell’Emilia Romagna ha accolto (nel 2020, ma la notizia è stata appresa solo ora) il ricorso presentato dal Comune di Predappio contro il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio (Regione, Provincia e Comune di Forlì non si sono costituti in giudizio). Le motoseghe vennero fermate nel 2016 dopo la valutazione ministeriale che descriveva l’antica strada, asfaltata e alberata nel 1934, come "una rilevante testimonianza di un antico tracciato scelto e valorizzato in epoca fascista come unico e obbligato collegamento tra Forlì e Predappio Nuova". Allegata al decreto ministeriale c’era poi una relazione della Soprintendenza di Ravenna in cui si citano, tra gli altri elementi della strada tutelata, anche i platani: "Innegabile il riferimento con la storia politica nazionale e la cultura dell’epoca" di una pianta "scelta per la sua imponenza" in un progetto complessivo "per enfatizzare il luogo natale di Mussolini". A sollecitare questi approfondimenti furono gli ambientalisti. Davide Drei, già presidente della Provincia (ente competente sulla strada), decise di bloccare tutto, contro il parere dell’allora sindaco di Predappio Giorgio Frassineti. Secondo il Tar, la strada "non evidenzia un riferimento alla storia politica", e gli alberi non sono "un valore storico testimoniale". Insomma la "motivazione" della Sovrintendenza era in "difetto". L’attuale sindaco del paese natale di Benito Mussolini, Roberto Canali, dice che dell’argomento si è parlato alcune settimane fa nel corso di un incontro con Daniele Valbonesi (consigliere provinciale con delega alla viabilità per il Forlivese) e ...
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