Blitz all’alba ieri in città dei detective della guardia di finanza di Firenze, che sono andati nelle abitazioni e nelle sedi aziendali di due artigiani cinesi residenti a Forlì (un produttore di abiti e un tappezziere) accusati di essere parte integrante di un giro di riciclaggio di denaro, in criptovaluta digitale, dall’Italia alla Cina. Soldi virtuali che, una volta approdato oltre la grande muraglia, si trasformava in contante sonante ad uso e consumo del mittente originario, o meglio dei suoi famigliari in patria, sfuggendo così per sempre alle casse del fisco italico. I finanzieri hanno perquisito per ore gli edifici produttivi e domestici dei due imprenditori orientali, da tempo domiciliati a Forlì, requisendo – da quello che è trapelato da fonti investigative – diversi beni, mobili e immobili. Stando all’indagine, i due sino-forlivesi, entrambi 40enni, avrebbero immesso nel circuito abusivo internazionale, tra il 2018 e il 2020, circa 100mila euro a testa. L’inchiesta della Gdf fiorentina è sfociata ieri in quattro arresti; 44 invece indagati, tutti imprenditori cinesi di stanza in Italia. A questi ultimi, e quindi anche ai due ’forlivesi’, il giudice ha emesso un’ordinanza di divieto temporaneo (un anno) di esercitare la propria attività. Complessivamente l’evasione fiscale sarebbe di circa 10milioni di euro.

Cronaca

Blitz all’alba ieri in città dei detective della guardia di finanza di Firenze, che sono andati nelle abitazioni e nelle sedi aziendali di due artigiani cinesi residenti a Forlì (un produttore di abiti e un tappezziere) accusati di essere parte integrante di un giro di riciclaggio di denaro, in criptovaluta digitale, dall’Italia alla Cina. Soldi virtuali che, una volta approdato oltre la grande muraglia, si trasformava in contante sonante ad uso e consumo del mittente originario, o meglio dei suoi famigliari in patria, sfuggendo così per sempre alle casse del fisco italico.
I finanzieri hanno perquisito per ore gli edifici produttivi e domestici dei due imprenditori orientali, da tempo domiciliati a Forlì, requisendo – da quello che è trapelato da fonti investigative – diversi beni, mobili e immobili.
Stando all’indagine, i due sino-forlivesi, entrambi 40enni, avrebbero immesso nel circuito abusivo internazionale, tra il 2018 e il 2020, circa 100mila euro a testa.
L’inchiesta della Gdf fiorentina è sfociata ieri in quattro arresti; 44 invece indagati, tutti imprenditori cinesi di stanza in Italia. A questi ultimi, e quindi anche ai due ’forlivesi’, il giudice ha emesso un’ordinanza di divieto temporaneo (un anno) di esercitare la propria attività. Complessivamente l’evasione fiscale sarebbe di circa 10milioni di euro.

Riciclaggio ed evasione fiscale  Perquisiti due artigiani cinesi    

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