Frammenti che raccontano una storia di sofferenza, di dolore, ma anche di accoglienza, sostegno, riscatto e tanta voglia di superare il proprio destino, di andare oltre, lasciandosi consapevolmente, secondo una sua ironica espressione, "addomesticare": tutto questo lo racconta la giovane Esmeralda Seferovic, 19 anni, oggi cittadina italiana ma di origine rom bosniaca: da episodi di degrado e microcriminalità all’accoglienza della cooperativa forlivese Paolo Babini. E fino a scrivere, giovanissima, un libro, ‘Parcheggiare altrove’ (edito dalla forlivese Casa Walden, che ne ha curato anche il progetto grafico e i disegni).
"Tutto è iniziato mentre leggevo ‘Il piccolo principe’ – racconta –, lì dove la volpe dice che voleva essere addomesticata e ho pensato che anche io lo sono stata". Il libro è frutto della ferma volontà di Esmeralda di raccontarsi e attraverso il racconto, di trovare una nuova forza per andare avanti. Un libro nel quale ha voluto narrare episodi, ricordi, pezzi della sua vita precedente, di quando viveva con i suoi giovanissimi genitori a Bologna, in un camper, senza acqua, senza servizi. È stata aiutata nella redazione da Gilberta Gardini, sua insegnante di sostegno. "Lei mi ha chiesto di aiutarla in questa ricostruzione – precisa la docente – e io ho corretto, a volte, la sintassi, ma le parole, quelle, sono tutte sue". Il libro è un lucido, a tratti spietato, processo di scavo nella memoria, di quando lei e i suoi fratelli erano indotti a rubare davanti a un supermercato o dentro un negozio, della sua vita per strada, con un padre spesso violento. Allontanata dai genitori e presa in carico dai Servizi Sociali a Bologna, a nove anni entra nella comunità di accoglienza san Giuseppe, che fa parte della cooperativa Paolo Babini di Forlì. E, grazie a questo, la sua vita cambia. Ci sono regole da rispettare, c’è il problema della lingua italiana che non padroneggia del tutto, ma è lì che inizia la sua rinascita, con una famiglia di appoggio e la scuola. Fino all’istruzione superiore, grazie alla quale acquisisce una professionalità nel campo sociosanitario.
"Accompagniamo i ragazzi maggiorenni nel percorso verso l’autonomia, nella ricerca di un lavoro, di una casa – spiega Marco Conti, presidente della cooperativa – e lo facciamo grazie a una rete sul territorio che comprende il terzo settore, famiglie di sostegno, operatori sociali". Oggi Esmeralda, con l’aiuto della cooperativa, cerca un lavoro e presto farà un tirocinio presso un esercizio commerciale. Ma ha un sogno nel cassetto e lo esprime sorridendo appena, a voce bassa, con un po’ di timore. Ed è quello, in futuro, di tornare a scrivere.
Paola Mauti
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