di Oscar Bandini La Regione Emilia-Romagna ha chiesto lo stato di emergenza, ma nel Forlivese e in Romagna la situazione della risorsa idro potabile non è ancora critica anche se Romagna Acque-Società delle Fonti invita a un uso corretto dell’acqua. In un lungo comunicato il gestore dell’Acquedotto di Romagna conferma "che oggi nelle tre province romagnole la situazione della risorsa idro potabile non è critica, per quanto esistano zone che in prospettiva potrebbero registrare criticità importanti". "Una crisi dovuta principalmente al fatto che in Italia nel 2022 – precisa il presidente Tonino Bernabè – è caduto complessivamente il 40% in meno di precipitazioni medie e il mese di giugno in Romagna è il più secco dal 1974 a oggi", cioè da quando si registrano i dati". Nello specifico la diga di Ridracoli registra al 21 luglio un livello di 23.2 milioni di metri cubi d’acqua (su un massimo possibile di 33 milioni). Un livello inferiore rispetto al 2021 (al 18 luglio era di 25 milioni 800mila), ma molto maggiore rispetto ai più recenti anni critici: nel 2017 era di 20 milioni 700mila. La soglia minima di prelievo (prevista attorno ai 5 milioni) è dunque ancora piuttosto lontana, e lascia abbastanza tranquilli anche rispetto alle richieste idro potabili della riviera durante l’estate, che mediamente incidono per circa 15-18 milioni nel periodo fra giugno e settembre. "Per il Forlivese – continua la nota – al momento non si evidenziano particolari problematiche sul fronte della produzione degli impianti non interconnessi con il sistema dell’Acquedotto romagnolo: solo presso gli acquedotti di Lombardesca (Bagno di Romagna) e Vallicella (Santa Sofia) è stato necessario il reintegro con autobotti a causa di anomali consumi della rete. Rimane comunque sempre alta l’attenzione per gli impianti di produzione a servizio degli abitati di Modigliana e Tredozio, delle Balze e di Monteguidi e Montegranelli (Bagno)". Per quanto riguarda gli impianti interconnessi al sistema Acquedotto della Romagna nel vicino Cesenate, si evidenziano gli aumenti delle produzioni di Montaspro, Pandolfa, Pozzi Cesena e Alberazzo e l’attivazione dell’impianto di Romiti per sostenere l’aumento previsto dei consumi del periodo. Infine, i livelli delle falde non fanno registrare particolari differenze rispetto ai dati storici per quanto riguarda le fonti locali. Per quanto riguarda poi la Romagna in generale, è il Ravennate "la zona più critica". Romagna Acque ricorda ai consumatori il decalogo per un comportamento virtuoso finalizzato al risparmio idrico; ecco i consigli: non tenere i rubinetti aperti più del dovuto; controllare se il rubinetto perde; usare i tasti giusti del water; usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico; non lavare l’auto fino al 21 settembre come da direttiva regionale; annaffiare le piante seguendo la natura (questa indicazione è da leggersi all’interno della direttiva regionale, che fino al 21 settembre permette di innaffiare il giardino solo fra le 21 e le 8 del mattino); ed ancora, mettere il frangigetto nel rubinetto; usare la bacinella per lavare i piatti; fare la doccia invece della vasca; infine, controllare spesso il contatore.