di Gilberto Mosconi Bagno di Romagna scopre di nuovo l’utilità dell’acqua calda e così mette le acque termali reflue (di scarico) a disposizione gratuita dei cittadini, per venire in soccorso alla crisi idrica, che ha colpito un po’ tutta Italia e pertanto anche il territorio d’Alto Savio. E a questo proposito, come deliberato con provvedimento della Regione Emilia-Romagna, c’è da ricordare che già da alcuni giorni anche il Comune di Bagno ha disposto, con apposita ordinanza, valida al momento sino al 21 settembre, varie limitazioni all’uso dell’acqua potabile dell’acquedotto pubblico, tra cui il divieto di innaffiare orti e giardini dalle ore 8 del mattino alle 21. Tornando alla possibilità dell’uso delle acque reflue termali, c’è da dire che si tratta di un progetto ideato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con Gestione Unica delle acque termali ed in particolare del suo presidente Walter Bignami, del geologo Alfredo Ricci, e della società di teleriscaldamento Soggetel di Bagno, che hanno realizzato un punto di prelievo delle acque reflue termali, ad uso gratuito dei cittadini. In particolare, ogni interessato può recarsi presso la vasca di raffreddamento delle acque termali reflue, situata nell’area nord-est dell’ex vivaio forestale ’Montanino’ a Bagno e prelevare gratuitamente l’acqua termale reflua per riempire propri contenitori, con i quali può portarla dove ne ha necessità ed usarla successivamente per usi non civili quali, ad esempio, l’irrigazione di orti e giardini. L’impianto, attivo ogni giorno nelle fasce orarie comprese tra le ore 6-9 e tra le ore 17-20, è facile da utilizzare e viene attivato con un pulsante dal cittadino, che così può riempire i propri contenitori con l’uso della relativa conduttura in gomma a cui è allacciato. Spiega il sindaco di Bagno, Marco Baccini: "Alla luce dell’attuale crisi idrica e dei provvedimenti limitativi all’uso dell’acqua, abbiamo ritenuto opportuno attivare un servizio a disposizione gratuita dei cittadini per consentire di assolvere alle esigenze di coltivazione degli orti, di innaffiamento di fiori e giardini. Un servizio che peraltro ha il pregio di mettere in ri-uso acque termali reflue, ma conformi ai limiti di legge per scarico in quanto superficiali, di cui al decreto legislativo 1522006, che altrimenti andrebbero disperse nel fiume Savio". Sottolinea il primo cittadino di Bagno: "Certamente, raccomandiamo un prelievo ragionevole delle acque e tale da consentirne la fruizione a tutti. Invitiamo inoltre ad un utilizzo adeguato all’uso che ne è raccomandato, evitando di utilizzarle per scopi igienici e sanitari".