di Simone Casadei Marco Sodini, tecnico dell’Acqua San Bernardo Cantù, sabato ritroverà due sue ‘vecchie’ conoscenze con Forlì… "Sì. Con Dell’Agnello ho vissuto due campionati a Livorno, ero suo assistente. Gianfranco Benvenuti diceva che eravamo perfetti insieme, era vero. Sono stati anni molto belli e manteniamo un rapporto privilegiato". Nello stesso ruolo, qualche anno più tardi, ha lavorato con Pasquali. "Mi ha chiamato in un’esperienza particolare, a Kiev, quando non avevo squadra e di questo gliene sono grato. Sandro mi ha fornito ‘letture’ da ex giocatore che non avevo, Renato quel taglio di spessore che solo esperienze a Treviso e Virtus Bologna sanno regalare. Inoltre, riabbraccerò anche Bruttini, che ho avuto a Capo d’Orlando e con cui mantengo contatti". Passando al campo, la sua Cantù come arriva al primo turno playoff? "Abbiamo alle spalle un trascorso ‘importante’, che ci ha anche portato a giocare 13 partite in 27 giorni. La stagione è stata particolare, col roster quasi mai al completo. Nonostante ciò abbiamo disputato un’ottima stagione, consapevoli ora di affrontare un playoff di alto livello". Che serie sarà contro Forlì? "La nostra stagione dice che la qualità dei nostri avversari ha elevato la nostra pallacanestro. Siamo riusciti a far meglio con le squadre forti, piuttosto che con quelle di fascia inferiore. Contro l’Unieuro servirà un innalzamento drastico dell’attenzione. Se è vero che il nostro obiettivo è la promozione, vanno superati tutti gli avversari forti. Portando il massimo rispetto, perché effettivamente il roster forlivese lo merita". Da settima classificata l’Unieuro è una mina vagante... "Assolutamente sì. Forlì è pericolosa perché fatta di giocatori importanti ed esperti, se non fuori categoria come Kalin Lucas. Ha avuto difficoltà di infortuni, ma ha saputo evolversi nel tempo. Non è un caso se può contare su nove giocatori racchiusi tra gli 8 e i 12 punti di media. Significa che le responsabilità sono ben distribuite". Tecnicamente, ...
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