2008-02-29
CHI SI RICORDA del cinema Nuovo? Un vero e proprio pezzo di storia di Meldola: la struttura di via Goldoni (creata nel 1954 e gestita per 32 anni dallo scomparso Nicola Betti) è stata lunica sala mai avuta dal paese bidentino. Questo fino al 1986, quando un incendio appiccato da mani mai identificate lo ridusse in cenere. Il destino decise però di dipingere la parabola del Nuovo con un tratto carico di beffarda ironia: lo spettacolo proiettato la notte delle fiamme fu un film vietato ai minori. Furono quelle le ultime immagini rimaste impresse nelle retine dei meldolesi, prima che i loro sogni di celluloide venissero chiusi per sempre in un cassetto.
Ora cè chi vorrebbe riprovarci, sfruttando lo spazio del teatro Dragoni. Lidea, proposta qualche mese fa in commissione politiche giovanili, arriva da un 28enne meldolese, Fabrizio dellAmore. «La mia intenzione racconta è quella di mettere in piedi un classico cineforum, con la scelta di film legati da un tema comune (diverso ogni settimana), commentati poi a fine proiezione da un critico». Un progetto condiviso anche da Giovanni Pasini (La Tua Meldola). «Presentammo allamministrazione una bozza. Ci dissero di tornare con uno schema più definito, spese comprese. La sostanza è che per fare una cosa del genere bisogna avere un gruppo di persone disposte a lavorarci. Purtroppo né il Comune né noi potevamo garantirlo».
CHE NE SARÀ dunque dellipotesi cineforum? «Dal mio punto di vista è archiviata», aggiunge. Ad alimentare la fiammella della speranza pensa Fabrizio. «Se arrivasse gente se ne può parlare. Altrimenti si può proporre la stessa idea ad un altra amministrazione. Penso a quella di Forlì». Come finirà? In attesa che qualche volenteroso faccia il primo passo la città deve limitarsi a proiezioni centellinate. Una rassegna estiva allarena Hesperia e film per i più piccoli nel teatrino delle scuole medie sono lunico cibo che i cinefili possono mettere sotto i denti. Lavvio di unattività di questo genere permetterebbe poi di sfruttare con maggiore continuità un teatro da 318 posti, ora probabilmente sottoutilizzato. Di più: volgendo lo sguardo verso Campigna ci si accorge che esiste un solo cinema. Quello di Civitella.
Luca Bertaccini
CHI SI RICORDA del cinema Nuovo? Un vero e proprio pezzo di storia di Meldola: la struttura di via Goldoni (creata nel 1954 e gestita per 32 anni dallo scomparso Nicola Betti) è stata lunica sala mai avuta dal paese bidentino. Questo fino al 1986, quando un incendio appiccato da mani mai identificate lo ridusse in cenere. Il destino decise però di dipingere la parabola del Nuovo con un tratto carico di beffarda ironia: lo spettacolo proiettato la notte delle fiamme fu un film vietato ai minori. Furono quelle le ultime immagini rimaste impresse nelle retine dei meldolesi, prima che i loro sogni di celluloide venissero chiusi per sempre in un cassetto.
Ora cè chi vorrebbe riprovarci, sfruttando lo spazio del teatro Dragoni. Lidea, proposta qualche mese fa in commissione politiche giovanili, arriva da un 28enne meldolese, Fabrizio dellAmore. «La mia intenzione racconta è quella di mettere in piedi un classico cineforum, con la scelta di film legati da un tema comune (diverso ogni settimana), commentati poi a fine proiezione da un critico». Un progetto condiviso anche da Giovanni Pasini (La Tua Meldola). «Presentammo allamministrazione una bozza. Ci dissero di tornare con uno schema più definito, spese comprese. La sostanza è che per fare una cosa del genere bisogna avere un gruppo di persone disposte a lavorarci. Purtroppo né il Comune né noi potevamo garantirlo».
CHE NE SARÀ dunque dellipotesi cineforum? «Dal mio punto di vista è archiviata», aggiunge. Ad alimentare la fiammella della speranza pensa Fabrizio. «Se arrivasse gente se ne può parlare. Altrimenti si può proporre la stessa idea ad un altra amministrazione. Penso a quella di Forlì». Come finirà? In attesa che qualche volenteroso faccia il primo passo la città deve limitarsi a proiezioni centellinate. Una rassegna estiva allarena Hesperia e film per i più piccoli nel teatrino delle scuole medie sono lunico cibo che i cinefili possono mettere sotto i denti. Lavvio di unattività di questo genere permetterebbe poi di sfruttare con maggiore continuità un teatro da 318 posti, ora probabilmente sottoutilizzato. Di più: volgendo lo sguardo verso Campigna ci si accorge che esiste un solo cinema. Quello di Civitella.
Luca Bertaccini
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