{{IMG_SX}}Forlì, 27 giugno 2008 - Resta incognita per ora la radice del male. La radice che s’è portata via la vita di Nicoletta Cera, 38 anni, consulente del lavoro, madre di due figli piccoli. La donna è stata uccisa da un infarto lunedì scorso verso l’una del pomeriggio mentre in auto andava in ospedale. Doveva farsi ricoverare, con urgenza: era afflitta da un’ischemia miocardica acuta. Diagnosi spietata, firmata poco prima dalla sua cardiologa. Nessuno però ha chiamato il 118: per farsi accompagnare a Vecchiazzano la donna ha dovuto chiamare la madre. I tempi si sono così allungati. Nicoletta, pallida, stanca, è morta poco dopo, in viale Salinatore, mentre era in auto con la madre. Inutile ogni tentativo di salvarla. Ora nei guai c’è la cardiologa, indagata (assieme al medico di base di Nicoletta) per omicidio colposo.

Ieri intanto l’autopsia, eseguita dall’anatomopatologa Elke Otto, non ha evidenziato alcuna origine visibile dell’infarto fatale. Per questo sono stati eseguiti numerosi prelievi di tessuti, che serviranno per gli esami istologici. Il cui esito arriverà nel giro di un mese: allora si saprà la verità. Risultati alla mano, anche l’inchiesta penale approderà a una svolta. Per adesso, con gli elementi in mano agli inquirenti, coordinati dal pm Filippo Santangelo, apparirebbe dubbio il comportamento della cardiologa, che pur avendo diagnosticato una patologia grave alla sua paziente non ha poi immediatamente allertato il 118.
 

La domanda degli investigatori è: se arrivava subito l’ambulanza Nicoletta si sarebbe salvata?
Dopo aver ottenuto il nulla osta della procura, sono previsti per oggi alle 16.30 i funerali della donna. La cerimonia si terrà nella chiesa di San Giovanni Battista, in via Angeloni. Successivamente Nicoletta verrà tumulata nel cimitero di San Varano.