{{IMG_SX}}Predappio, 28 luglio 2009 - L'invito è chiaro, la presa di posizione pacata nei toni ma decisa: "Turisti del fascismo, per favore, state a casa''. A parlare è il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, neoeletto tra le fila del Pd, che si rivolge direttamente alle migliaia di persone che ogni anno arrivano nel paese dove è nato Benito Mussolini, per manifestazioni nostalgiche in camicia nera. Di solito le date sono quelle che segnano la storia del fascismo e del duce. Come per esempio quella di domani, anniversario della nascita di Benito Mussolini.

Il fenomeno, a Predappio, c'è sempre stato. Ma negli ultimi anni è notevolmente mutato: se da una parte sono spariti i nostalgici repubblichini, dall'altra sono comparsi in maniera sempre più massiccia i giovani che non si fanno mancare una foto ricordo nei luoghi simbolo.

La scorsa primavera il regolamento comunale ha messo alcuni paletti ai negozi di souvenir: non si possono più esporre manganelli, croci uncinate o magliette inneggianti all'odio razziale. Oggi il sindaco si esprime con toni pacati ma spiega la situazione chiarendo: "I predappiesi da buoni romagnoli sono sempre stati tolleranti e accoglienti con tutti ma dà fastidio vedere che queste discutibili cerimonie si svolgono nel cimitero, dove è sì sepolto Mussolini, ma dove la gente del paese va per far visita ai propri cari. E' il luogo del dolore, e non è un bello spettacolo incontrare queste persone vestite come dei gerarchi fascisti''.

Il leader di Forza Nuova dell'Emilia-Romagna, Gianni Correggiari, chiede ai nostalgici del turismo fascista più sobrietà, ma critica il sindaco per 'questa uscita'. ''Fa torto anche alla gente del posto - ha detto - perché è sulle decine di migliaia di persone che ogni anno rendono omaggio a Mussolini che prospera l'economia del paese. L'invito del sindaco è stupido, ma forse è mosso solo dalla constatazione che Mussolini qualcosa a livello emotivo ha lasciato: sulle tombe di De Gasperi e Togliatti non ci va nessuno''.