Forlì, 22 luglio 2023 – Nel regno delle aquile che volteggiano sulle foreste del Parco nazionale patrimonio Unesco e sul lago di Ridracoli (Forlì Cesena), il funambolo zen Andrea Loreni oggi pomeriggio alle 18 tenterà una impresa unica, ovvero la più lunga camminata al mondo realizzata con contrappesi umani che diventerà anche il record personale di lunghezza.
Loreni, l’attesa sta per finire. Saranno in tanti che raggiungeranno la diga di Ridracoli per vedere in diretta la sua impresa mozzafiato. Partiamo dai dati tecnici della sua performance.
"Punto intanto al record personale di attraversata pari a 410 metri in quanto non abbiamo fatto in tempo a richiedere la bollinatura all’agenzia che registra il Guinness dei primati. Cercherò di superare la mia distanza di 350 metri effettuata a Frassineto (Torino). E lo farò attraversando il cielo sopra la diga su un cavo agganciato tra le due sponde del grande sbarramento. Un cavo in Dyneema (fibra sintetica resistente fino a 15 volte di più di un cavo d’acciaio, realizzata per questa occasione dalla ditta Novarese Gottifredi Maffioli) e all’aiuto di 4 operatori che mi seguiranno appesi sotto il cavo principale, posizionati due davanti e due dietro di me".
Quindi non usa le corde come contrappeso come in altre occasioni.
"No. La situazione è diversa. Siamo in un ambiente naturale dove l’altezza (140 metri), ma soprattutto gli elementi naturali come il vento e il ‘respiro degli alberi’ si fanno sentire. In questa parte di Appennino la natura è preponderante. Questa è la ragione vera".
Ha già provato il percorso?
"Certo, lo scorso giovedì. È stato faticoso, ma tutto ha funzionato alla perfezione. Una bella anteprima".
Lei ha studiato la filosofia teoretica e pratica lo zen, ma come fa a vincere la paura e a controllare le emozioni?
"Le paure e le emozioni non bisogna combatterle, ma viverle, accoglierle attraverso il respiro e la morbidezza del corpo. Abbracciare il vuoto per non distrarsi".
Lei era già stato a Santa Sofia nel 2009 chiamato dai volontari della Pro loco che organizzano da oltre 30 anni il noto Festival degli artisti di strada. Cosa l’ha spinta a ritornare?
"Questo progetto insieme agli amici della Pro loco, Atlantide e Comune abbiamo cominciato a delinearlo già tanti anni fa. Ora siamo riusciti a realizzarlo grazie al sostegno di enti, aziende e associazioni. Spero che ci sia tanta gente perché il pubblico mi dà ulteriore forza e perché voglio che questo evento faccia conoscere questa terra meravigliosa che è la Romagna toscana, i suo boschi e le sue acque". Ha in mente nuovi progetti in Val Bidente?
"Stiamo pensando, sempre con gli amici, a organizzare un laboratorio per imparare le tecniche del respiro. In ogni caso durante il Festival di ferragosto degli artisti di strada sarò a Santa Sofia e vedremo di entrare nel vivo. Alla vigilia (ieri, ndr), dopo gli incontri con la stampa e le Iene, cercherò di rilassarmi facendo il bagno in qualche pozza nascosta del fiume Bidente".