SOFIA NARDI
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Il ritratto dell'artista al San Domenico, la grande mostra si svela a Forlì: quando visitarla

Apre i battenti la nuova esposizione al museo civico dedicata all’autoritratto. Il direttore Brunelli: “La bellezza non si può possedere, solo contemplare. È questa l’idea che accompagna l’intera mostra: osservare noi stessi e il mondo, come in uno specchio”

Il ritratto dell'artista al San Domenico, la grande mostra si svela a Forlì: quando visitarla

Forlì, 21 febbraio 2025 – È stata presentata oggi in anteprima la nuova grande mostra Il ritratto dell'artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie, visitabile al San Domenico da domenica 23 febbraio fino al 29 giugno: si tratta dell'edizione numero venti ed è dedicata all’autoritratto

“Essere qui oggi è un grande orgoglio – afferma Maurizio Gardini, presidente della Fondazione Carisp, organizzatrice dell’evento – e questo grazie alla risposta costante del territorio. Vent’anni fa qui non c’era nulla: abbiamo costruito un modello culturale inclusivo, accessibile a tutti”.

Per il sindaco Gian Luca Zattini, la mostra è anche un autoritratto della città: “Forlì ha saputo raccontarsi come città d’arte, coinvolgendo i cittadini, che oggi sentono questa identità come propria”.

La nuova mostra ai Musei San Domenico: Il ritratto dell'Artista (Foto Frasca)
La nuova mostra ai Musei San Domenico: Il ritratto dell'Artista (Foto Frasca)

Gessica Allegni, assessora regionale alla cultura, sottolinea il valore del ventennale: “Le grandi mostre hanno reso Forlì un punto di riferimento culturale internazionale. Il polo museale del San Domenico e del San Giacomo è un esempio virtuoso di sinergia tra realtà diverse.” I curatori offrono uno sguardo sulle diverse sezioni espositive. Paola Refice affronta il periodo in cui l’autoritratto ancora non esisteva, ma gli artisti trovavano modi per inserirsi nelle loro opere: “Le monache miniaturiste, ad esempio, si ritraevano nei codici, quasi a dire ‘noi esistiamo’”. Cristina Acidini esplora il Rinascimento e l’uso dello specchio come simbolo della conoscenza di sé, da Narciso fino all’allegoria della Prudenza. Fernando Mazzocca e Francesco Parisi analizzano l’età moderna, quando l’autoritratto esce dagli schemi e diventa mutevole e sorprendente. Chiude il direttore generale Gianfranco Brunelli: “La bellezza non si può possedere, solo contemplare. Come Narciso, se tenti di trattenerla, svanisce. È questa l’idea che accompagna l’intera mostra: osservare noi stessi e il mondo, come in uno specchio”.