Forlì, 8 febbraio 2010 - Roberto M., un medico cardiologo forlivese di 51 anni con la passione per il canto, si era presentato a un provino del programma tv ‘X Factor’ e aveva fatto la sua breve esibizione, conclusa con la consegna di un cappellino ai componenti della giuria di selezione.

Proprio questo gesto, al termine della performance, aveva suscitato l’ironia di due ‘giudici’, Morgan e Simona Ventura, che, a suo dire, lo avevano diffamato. Così l’aspirante cantante li ha querelati, ma il giudice ha archiviato le accuse perché i "commenti ironici" erano giustificati dalla "anomalia" del suo comportamento. 

Tutto è cominciato nel dicembre 2008 con la messa in onda in replica del provino (al termine il professionista forlivese è stato 'bocciato') in seguito alla quale il medico ha presentato la querela alla Procura di Forlì perché, secondo lui, era stato "messo in ridicolo con frasi offensive".

 In particolare, come riporta la querela, Morgan e Simona Ventura, dopo aver assistito alla consegna dei cappellini, avrebbero detto: "Ma siamo matti...Chiamate un’ambulanza". Nella querela l’uomo si lamenta anche per "l’ilarità e la presa in giro che gli sono state riservate da amici, parenti e conoscenti".

Il gip di Forlì, accogliendo la richiesta del pm, ha però archiviato le accuse nei confronti dell’ex leader dei Bluvertigo e della Ventura, difesa dall’avvocato Davide Steccanella. Per il giudice, infatti, è "anomalo che all’esito di un provino canoro il candidato, peraltro esibitosi ‘a cappella’ senza proferire verbo, consegni un cappellino a ciascun membro della giuria". Un’anomalia che, secondo il giudice, "giustifica i commenti ironici proferiti dagli indagati".