Forlì, 19 giugno 2011 - E’ PARTITO tutto, come cantava Samuele Bersani, da ‘quel progetto di esportare la piadina romagnola’, ma nella sua ricetta predappiese doc. Ora, dopo 10 anni, quella piadineria è diventata il Neroopaco, lo street bar più esclusivo di Formentera e i locali si sono moltiplicati. E la colonia di forlivesi sull’isola è cresciuta a sua volta. Basta fare un giro per Es Pujols, il centro turistico della perla delle Baleari, per rendersene conto: all’ingresso del paese c’è il ‘Casanita, cantina y pescado’.

Il giovedì sera della seconda settimana di giugno alle 22 c’è solo un tavolino libero:tanti turisti seduti, tantissimi italiani (come d’altronde in tutto il resto dell’isola), spagnoli e perfino il calciatore Ambrosini. I clienti al tavolo a fianco pasteggiano con un vino dei Poderi dal Nespoli, di Galeata e la pasta ripiena ha un che di familiare. Il Casanita è un locale forlivese al cento per cento. È stato aperto sei anni fa da Giampaolo Turci, predappiese 35enne, e fin dalla sua origine è gestito da un altro forlivese: Alessio Mosconi, da tutti conosciuto come Poldo. Faceva il buttafuori nella sua città natale, poi ha scelto di cambiare vita.

«Il 20 aprile del 2005 Giampaolo mi ha proposto di venire sull’isola per gestire il ristorante — racconta mentre col sorriso accoglie i clienti che continuano ad entrare —: il primo maggio mi ero trasferito qui. Io vivo sull’isola circa otto mesi l’anno, con me lavorano una ragazza faentina e un cesenate; il cuoco, neanche a dirlo, è forlivese perché la pasta fatta in casa deve essere ‘come dio comanda’. I clienti ne vanno pazzi».

FUORI dal Casanita la strada prosegue verso il mare. Dopo qualche centinaio di metri c’è un locale, nuovo di zecca, inaugurato a fine maggio, che ha tutta l’aria di essere ‘spagnolo doc’. E’ il ‘Boca Salina’, che propone cucina del posto in chiave moderna (dopo l’esplosione di attività italiane non è facile neanche trovare la paella sull’isola). Ecco nel menù le tapas, la paella di carne e pesce e per accompagnare il tutto sangria rossa o bianca. L’apparenza però inganna perché alla guida del locale c’è sempre il trentacinquenne di Predappio, insieme alla moglie, la cervese Elena. Il Boca Salina è l’ultimo nato in famiglia e la prima settimana di lavoro fa ben sperare: nella tappa di venerdì la fila di clienti in attesa di un tavolo è costante. Gli arredi ricordano un locale familiare ai forlivesi, la Casina Pontormo di Bertinoro. E’ infatti Elena, che in inverno gestisce l’agriturismo, ad averli curati in tutti i locali di proprietà. Ma la cornice del Boca Salina, senza offesa per il ‘balcone di Romagna’, è un mare trasparente.

LASCIATA la tranquillità del lungomare, il ritrovo per eccellenza della vita notturna di Formentera è il Neroopaco, capostipite delle attività italiane: quella piadineria nata nel 2001 è diventata col tempo il ritrovo di vip e calciatori (oltre che di centinaia e centinaia di turisti). Qui Turci, che cominciò a lavorare insieme al socio forlivese Sandro Ricci quando ancora erano pochi gli italiani a prendere d’assalto Formentera per le vacanze, arriva ogni sera per la chiusura. La ‘s’ romagnola risuona in ogni angolo: il dj è Lorenzo Ferrini di Predappio, giovanissimo, da tre anni fa ballare l’isola; sempre Predappio è la terra d’origine di un altro dei soci, Jacopo Valli, che fa la spola tra l’isola e il suo ristorante sulle colline ‘L’Appenino’. Da tre anni c’è anche Thomas Suriani, in inverno al bar Le Chic vicino al PalaCredito, in estate sull’isola. Poi c’è Enrico Ricci, di Forlì, il responsabile. Lui è un esperto in materia: al Neroopaco da dieci anni in estate, in inverno lavora al Pineta club, la discoteca vip di Milano Marittima. Proprio qualche metro dietro al locale in questi giorni gli operai lavorano febbrilmente perché tra un paio di settimane è qui che, sempre un predappiese, Chicco Cangini, patron del Pineta, insieme al concittadino Turci, aprirà un’attività gemella:stesso nome, stessa musica, calciatori e attori. Alle quattro il Neroopaco dà lo stop alla musica: negli ultimi tempi sull’isola le regole si sono irrigidite: anche il livello acustico non può sforare certi tetti. Il giro dei locali di Es Pujols è terminato ma basta spostarsi a San Francisco, il centro abitato dagli spagnoli, per ritrovare Sandro Ricci, forlivese proprietario del Cana Pepa, uno dei ristoranti più suggestivi del paesino. Al porto Ricci gestisce anche il Cafè del Lago, diventato ormai storico, dopo 10 ani dall’apertura. E dalle mani di Ricci e Turci è passato anche il Mediterraneo, al porto di La Savina. La colonia forlivese ha conquistato ogni angolo dell’isola.