Forlì, 4 novembre 2011 - PRIMO GIORNO a New York ed è impossibile dimenticare anche solo per un momento il motivo che ha portato qui me, ma anche migliaia di altre persone da tutte le parti del mondo: tutta la città parla dell’imminente maratona. Ci sono immagini di corridori all’arrivo sulle fiancate degli autobus, sulle vetrine dei negozi capeggia spesso lo striscione ‘Welcome runners’, molti menù dei ristoranti promettono, tra le tante scelte, anche un pasto adatto alla dieta del maratoneta e i cartelli stradali ricordano la chiusura delle strade prevista per domenica.

DEGLI OLTRE 47mila partecipanti all’evento, la popolazione più rappresentativa, americani a parte, è quella italiana, con 3.538 corridori, seguita da quella francese e tedesca. Altri dati curiosi riguardano l’età del più anziano maratoneta, un signore americano di 87 anni, il numero di spettatori, stimato intorno ai 2 milioni e mezzo di persone e la cifra dell’impatto economico che la più famosa maratona del mondo ha sulla sua città: ben 340 milioni di dollari. Leggere tutti questi dati non fa che aumentare l’eccitazione nell’attesa che arrivi domenica, il fatidico giorno. Fortunatamente il tempo è migliorato, dopo la tempesta di neve che ha messo in ginocchio la East coast, oggi e per tutta la settimana splenderà il sole, e le temperature si manterranno nella media stagionale.

IL CONTO alla rovescia, cominciato ormai oltre 6 mesi fa, quando è iniziata la lunga preparazione fisica all’evento, sta quasi finendo ed è molto strano essere finalmente giunti al termine di un percorso che ha richiesto tanto impegno, costanza e determinazione. Il tempo dell’attesa, infatti, è ormai terminato: sono state lunghe le decine di settimane di allenamento sotto il sole e con il caldo estivo, che spesso demotivava anche il corridore più agguerrito, ma l’impegno sarà sicuramente ripagato da un’esperienza e da emozioni uniche al mondo.
Questi ultimi giorni all’insegna della visita alla città trascorreranno però velocissimi, scanditi dagli appuntamenti relativi all’imminente maratona: il ritiro del pettorale presso il Marathon Expo, gli ultimi allenamenti a Central Park per respirare già l’atmosfera degli ultimi chilometri della gara, la gara di 5 km prevista per sabato mattina e sponsorizzata dalle Nazioni Unite e infine il ‘Marathon Eve Dinner’, una cena in compagnia di tutti gli altri maratoneti.

TRA un appuntamento e l’altro, immancabile la visita ai luoghi più celebri di Manhattan, passeggiando tra negozi e grattacieli: Groud Zero, il ponte di Brooklin, Wall Street, Times Square e anche un salto a Zuccotti Park, dove sorge l’accampamento degli indignados americani. Insomma, lunghi itinerari turistici sconsigliati a chi dovrà affrontare una prova di 42,195 chilometri o, come dicono qui, di 26,2 miglia, ma imprescindibili per chi, come me, si trova per la prima volta tra le strade della Grande Mela. So già che domenica mattina, al momento della partenza, rimpiangerò questo girovagare per la City, ma al momento mi godo lo splendido sole camminando col naso all’insù tra i grattacieli.