Forlì, 1 maggio 2012 - ALLE tre di sabato notte i fari inquadrano un corpo. Sembra un corpo. Sì; è un corpo. Il ragazzo alla guida dell’auto, 30 anni, di Civitella, molla il piede dal gas. Il getto di luce della marcia indietro zooma su quella sagoma. Una donna. Rannicchiata sulla frangia della strada, la Bidentina; località Gualdo, tra Meldola e Cusercoli. La donna è immobile, sulla corsia che fila verso i monti. Il ragazzo la scuote. Il volto di lei s’inclina verso un gancio di luce; tumefazioni, gonfiori. Ecchimosi, ematomi. Il ragazzo allora capisce che c’è una sola cosa da fare: chiamare 118 e carabinieri.

HA 30 ANNI, è di Civitella, quella donna. Non è in pericolo di vita, è sotto osservazione, in ospedale. Non è ancora stato stilato un referto definitivo. Non c’è ancora una prognosi. Gli inquirenti l’hanno sentita una prima volta nel tardo pomeriggio di domenica. Ma la risentiranno. Forse già oggi. (Stando alle prime indiscrezioni, la donna sarebbe stata trovata ubriaca. Ricorderebbe poco o nulla della serata). Sui risultati degli esami clinici impera il solito riserbo all’ennesima potenza: di certo la ragazza è stata picchiata. Selvaggiamente. Una ferocia brutale. Perché tanta crudeltà? È stata anche violentata? È stata gettata sull’asfalto dall’auto dei suoi aguzzini o è arrivata lì da sola, dopo essere scappata dalla morsa della gang? I punti non s’accendono con risposte chiare. Definitive. Ma un altro nodo decisivo del giallo comincia ad essere meno oscuro. La domanda è: chi ha ridotto così quella donna? Gli inquirenti alzano muri. Baluardi. Non si passa. (Il caso, affidato ai carabinieri della Compagnia di Meldola, è coordinato dal pm Marilù Gattelli, con la supervisione del capo della procura Sergio Sottani). Fonti vicini alla procura assicurano che ci sono già due sospetti. Due magrebini. (Già ieri sarebbero stati interrogati). E si darebbe la caccia a un terzo complice.
Nella serata di ieri altre fonti investigative ventilano la presenza, nel commando, anche di un paio di albanesi. Versione, quest’ultima, in cerca di conferme ufficiali.

SABATO sera, Civitella. Comincia lì la serata della ragazza. E da lì cominciano anche le indagini dei carabinieri. Lei è in un bar del paese. In centro. Il solito locale. Dove s’innescano a cascata tantissimi sabati. La donna lascia il locale verso mezzanotte. Con lei — questo il primo resoconto delle indagini — s’allontanano, in auto, due giovani. Due magrebini. Da quel momento le tracce dei tre si perdono. Poi la notte restituisce il corpo della donna, su un lembo della Bidentina.

Maurizio Burnacci