Forlì, 10 febbraio 2013 - UNO strappo. Poi un secondo. Una volante della questura è lì nei paraggi (a due passi dalla stazione, nel tardo pomeriggio di venerdì). Gli agenti fanno inversione. S’avvicinano; un paio di ragazzi stanno rimuovendo un manifesto elettorale. «Che state facendo?» gridano i poliziotti. I due si bloccano. Non fanno una piega. E replicano: «Stacchiamo questi cartelli, non ci piacciono...». Quali sono i manifesti non graditi e deturpati? Uno quello di Francesco Minutillo, candidato per La Destra; l’altro quello di Forza Nuova.
Segnalati all’autorità giudiziaria, la posizione della coppia di amici è al vaglio del sostituto procuratore della Repubblica Marco Forte. I due, ventenni bolognesi, rischiano una denuncia per per deturpamento di manifesti elettorali. Il riferimento è l’articolo 8 della legge 212 del 4 aprile 1956 — quando presidente del consiglio era Mario Scelba — come modificato dall’articolo 6 della legge numero 130 del 24 aprile 1975. I due rischiano una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 103 a 1032 euro.
Secondo il verbale di polizia giunto sul tavolo del pm Forte, i due giovani bolognesi — che sarebbero noti alle forze dell’ordine come «frequentatori di alcuni centri sociali di Bologna» — sulle prime si sarebbero rifiutati di fornire le generalità agli agenti. L’hanno fatto solo dopo aver telefonato al loro legale, Ettore Greggi, del foro di Bologna. I due rischiano anche la denuncia di danneggiamento.

ma. bur.