Forlì, 2 dicembre 2013 - L’ORDINANZA sindacale risale allo scorso 20 novembre. Il Comune detta alcune regole ai proprietari di negozi sfitti in centro, che sono tenuti a «pulire le saracinesche e togliere gli eventuali rifiuti all’interno degli immobili, coprire l’intero spazio delle vetrine in modo da rispettare il decoro estetico delle strade, ‘curare’ le vetrine stesse nella parte visibile interna qualora non si proceda all’applicazione di materiale a copertura diretta».

PER CHI non rispetterà le disposizioni scatterà una multa di 50 euro con pagamento in misura ridotta. Tra i locali vuoti – al momento – c’è anche quello di corso Diaz 28. Le vetrine non sono coperte e all’interno ci sono un mobile e del materiale che giacciono lì, abbandonati. Conclusione teorica: il proprietario potrebbe ricevere la sanzione. Situazione pratica: «L’immobile è in quelle condizioni perché così mi è stato lasciato, io l’ho concesso gratuitamente per le iniziative in centro nel periodo estivo…».

Piero Maggiori è il proprietario. Amministrazione comunale e Forlì nel cuore utilizzano i negozi sfitti come sedi temporanee per eventi. «Nei mesi scorsi — spiega Maggiori — mi è stata chiesta la disponibilità a concedere lo spazio senza richieste economiche, e io l’ho data. Ma le condizioni sono quelle attuali più o meno da tre mesi. C’è del materiale all’interno che non è di mia proprietà e per questo non ho deciso di disfarmene. Non so a chi appartenga». Maggiori ha segnalato la situazione «più di una volta, eppure tutto è ancora fermo. La settimana scorsa ho incontrato il manager Aldo Pellegrino e una rappresentante del Comune, alla quale ho ricordato le condizioni del locale. Non è la prima volta che succede, l’anno scorso ho pulito io».

E SE al proprietario arrivasse una multa? «Non so come reagirei. È una situazione paradossale…». D’ora in poi, però, il problema non si pone più. «L’immobile è stato appena affittato, l’inquilino entrerà proprio in questi giorni», annuncia Maggiori. Buona notizia: aprirà un negozio di frutta e verdura in corso Diaz. Nella speranza che nel frattempo qualcuno venga a riprendersi quel mobile abbandonato…

di Giuseppe Catapano