Forlì, 6 maggio 2014 - C’e’ una cordata a guida statunitense per l’aeroporto Ridolfi di Forli’. Lo annuncia una nota del Comune, che precisa che l’offerta per la concessione e’ pervenuta a Enac e la societa’- “alla cui costituzione hanno cooperato diversi tecnici e specialisti forlivesi - vede la presenza in funzione di guida di Mr Robert Halcombe, CEO del Sovereign Group (Virginia, Stati Uniti), affiancato da Armando De Girolamo e da Calisto Maurilli. L’ipotesi - dice ancora il Comune - e’ guardata “con grande favore dalle istituzioni locali, perche’ ritenuta in grado di connettere le vocazioni logistiche dell’area, gia’ avviate con lo Scalo di Villa Selva e col completamento dell’asse tangenziale”.

“L’interesse di investitori internazionali per la nostra citta’ - ha osservato il sindaco Roberto Balzani - fa giustizia delle tante chiacchiere di questi anni sul presunto isolamento di Forli’. Siamo al centro di una piattaforma naturale europea: l’isolamento, fino ad ora, e’ stato quello delle menti che, paghe del mero consumo di risorse pubbliche, non hanno saputo costruire relazioni e visioni capaci d’interloquire col mondo. In realta’, la faticosa internazionalizzazione di Forli’- inaugurata tanto da singole imprese coraggiose e pioniere quanto dall’Universita’-, oggi acquista una dimensione strategica e strutturale. Credo sia una svolta culturale di portata storica, che bisogna supportare tutti insieme - prosegue Balzani - allargando gli orizzonti della progettazione politico-amministrativa e seppellendo definitivamente le asfittiche (e costose) letture autoreferenziali e partitocratiche del passato”.

La cordata guidata dal Sovereign Group della Virginia che ha presentato l’offerta per il Ridolfi ha un piano industriale che il Comune riassume cosi’: “Rendere l’infrastruttura idonea per le diverse linee di business con particolare riguardo alla sostenibilita’ ambientale anche con investimenti per impianti innovativi sostenibili di produzione energetica e abbattimento delle emissioni; realizzare gli interventi necessari per implementare l’attivita’ cargo in un’area idonea all’interno del sedime aeroportuale (lato sud) che non sia d’intralcio con le altre attivita’ e in particolare il trasporto passeggeri; sviluppare e ampliare le infrastrutture relative all’area arrivi/partenze e all’area extra aviation al fine di migliorare la qualita’ percepita dai passeggeri e favorire l’equilibrio economico della gestione aeroportuale; rendere lo scalo idoneo all’attivita’ di manutenzione degli aeromobili sfruttando le sinergie con l’importante polo formativo aeronautico presente in loco (Polo Tecnologico Aeronautico)”. La societa’ italo-statunitense intende poi “favorire lo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale energetico e produttivo, e realizzare gli impianti e i serbatori per l’attivita’ di rifornimento degli aeromobili”.

L’interesse dimostrato dagli investitori per l’infrastruttura aeroportuale, prosegue la nota del Comune, e’ dovuto prevalentemente alla posizione e alle infrastrutture presenti del territorio (scalo merci, sistema tangenziale, Polo Tecnologico Aeronautico), alle infrastrutture e ai sistemi tecnologici all’avanguardia dell’aeroporto, alla sua conformita’ alle norme rispetto ad altre strutture simili nel territorio italiano e all’interesse dimostrato dalle istituzioni locali”.

(Fonte Dire)