Forlì, possedeva 285 auto e moto: erano a disposizione dei ladri per furti

I carabinieri hanno scoperto un prestanome romeno, titolare di un’attività fittizia. Circa 200mila euro di pedaggi e tasse non pagate

Carabinieri, foto generica

<p>Indagine dei Carabinieri della compagnia di Forl&igrave;</p>

Forlì, 28 gennaio 2023 – Come una concessionaria o un autonoleggio: 285 mezzi a disposizione. I clienti però – secondo l’indagine coordinata dalla procura di Forlì – erano quanto meno particolari: professionisti del settore dei furti. Che potevano contare per i loro colpi su mezzi ‘puliti’, intestati a un terzo irreperibile, non rintracciabili. Sì, perché l’azienda che faceva da autonoleggio in realtà non esisteva: risultava a Forlì ma non aveva una sede fisica realmente esistente né un bilancio. E il titolare era un cittadino romeno, di fatto un prestanome, che i carabinieri definiscono “irreperibile nel territorio italiano”.

L’attività, formalmente, era di compravendita di veicoli. Fino ad arrivare, appunto a 285 veicoli (auto e anche moto), particolarmente allettanti per ladri e criminali.

L’indagine è iniziata quando gli uomini della sezione operativa della compagnia dei carabinieri di Forlì intervengono su una segnalazione di furto: i malviventi si mettono in salvo fuggendo, ma devono abbandonare il mezzo (risultato poi carico di refurtiva e attrezzi di scasso). L’intestatario era appunto il prestanome romeno. Da lui e dalla sua presunta attività, i militari e la procura sono riusciti a risalire una filiera di centinaia di mezzi che hanno compiuto 1.817 transiti autostradali.

Non pagati: un danno economico di quasi 85mila euro.  Ai quali si sommano le tasse non versate al Pra (pubblico registro automobilistico): 116mila euro, per un totale di circa 200mila euro. All’uomo vengono così contestati i reati di truffa, ricettazione, errore determinato dall’altrui inganno e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Per effetto dell’indagine, i 285 mezzi sono stati radiati: non potranno più essere comprati o venduti, così come il codice fiscale del romeno e la sua partita Iva (si parla, in termini tecnici, di ‘blocco anagrafico’). Gli ulteriori mezzi che fossero trovati in circolazione sarebbero immediatamente sequestrati.