Addio all’ingegnere del Coni. Morto Vincenzo Dell’Aquila, una vita tra sport e lavoro

Scomparso a 87 anni, fu a capo del comitato provinciale del governo sportivo dal 1996 al 2008. Il ricordo di Luciano Rossi, suo ex braccio destro: "Era instancabile". Stamattina i funerali a San Mercuriale.

Addio all’ingegnere del Coni. Morto Vincenzo Dell’Aquila, una vita tra sport e lavoro

Vincenzo Dell’Aquila

Il cuore di Vincenzo Dell’Aquila ha smesso di battere nella notte di giovedì 26, poco dopo la mezzanotte, nella sua casa di via San Pellegrino Laziosi, quasi di fronte a dove c’era il pronto soccorso ai tempi del ‘vecchio’ ospedale Morgagni.

L’ingegnere, laureatosi all’Università di Bologna in ingegneria civile, ottenne l’abilitazione nel 1962. Aveva compiuto 87 anni lo scorso 9 marzo e nulla lasciava presagire questa fine, nonostante l’età avanzata. Lo ricorda con grande affetto Luciano Rossi, suo amico, nonché successore alla guida del comitato provinciale del Coni, che Dell’Aquila ha guidato e presieduto dal 1996 al 2008: "Con la scomparsa di Luciano perdo un’altra delle persone che sono state presenti nella mia vita. Non lo vedevo da circa un anno; lo trovai bene come al solito, magro, in forma, lucido e sempre in sella alla sua bicicletta che è stata una sua grande passione – racconta Rossi –. Lo ricordo come un grande lavoratore, come un eccellente ingegnere e progettista. Bruno Boari, uno a cui non andava quasi mai bene nessuno, di Vincenzo ha sempre parlato bene. Ricordo che Boari voleva che diventasse presidente del Coni provinciale Roberto Camporesi e mi incaricò di parlargliene, Camporesi però mi disse che avrebbe accettato di fare solo il vicepresidente perché era molto impegnato con la Federazione nazionale di ciclismo. Così io proposi a Boari il nome di Dell’Aquila, che diventò presidente per tre mandati di fila; io ero il suo braccio destro. Mi delegava molto, avevamo un ottimo rapporto. Poi presi il suo posto al Coni provinciale".

La scomparsa dell’ingegnere ha sorpreso Rossi: "Era piccolo ma magro, sempre in forma, girava sempre in bicicletta e mi raccontava che da anni ogni mattina si dedicava per circa 30-40’ alla ginnastica con esercizi di allungamento e stretching. Vincenzo – ricorda Rossi – fu anche presidente della società ‘Forti e Liberi’ che rese autonoma e che salvò, rendendola un’entità autonoma, evitando che finisse sotto il controllo dell’Edera. Fui rattristato per le vicende legate alla sua attività presso alcuni istituti bancari che rappresentarono un periodo difficile nella sua vita".

L’ingegner Vincenzo Dell’Aquila lascia la moglie Clara ed il figlio Paolo. Il funerale si svolgerà questa mattina partendo dalla camera mortuaria dell’ospedale Morgagni-Pierantoni per giungere alle 9 alla chiesa di San Mercuriale.

Stefano Benzoni