di Maddalena de Franchis
"Abbiamo riflettuto a lungo prima di riproporre la nostra iniziativa, tanto siamo provati dalle conseguenze dell’alluvione sul territorio, sul comparto della nocicoltura e sull’intero settore agricolo. Poi abbiamo pensato che potesse essere un’occasione importante per analizzare le criticità attuali e ragionare sulle possibili soluzioni. Viste le previsioni non incoraggianti, trovare nuove strategie è una priorità non più differibile". Con queste parole – che tradivano emozione, sì, ma anche una sincera preoccupazione – Alessandro Annibali, amministratore delegato del colosso romagnolo della frutta secca New Factor, ha introdotto la 19ª giornata della noce, tenutasi ieri mattina a San Martino in Strada, nell’azienda agricola di famiglia.
La zona di via Persiani è stata parzialmente toccata dalla piena del fiume Rabbi, ma è l’intera filiera della noce romagnola (il progetto ‘In noce’, ideato proprio da Annibali, comprende oggi 23 aziende del territorio, per oltre 500 ettari coltivati) ad aver sofferto gli effetti nefasti degli eventi di maggio. Un incubo che sembra non finire mai: "A distanza di tempo – dichiara l’ad – stiamo assistendo, in alcuni noceti delle aree interessate, al collasso di alcune centinaia di piante per asfissia radicale. Fra il 3 e il 5% del totale". Fino, dunque, a una pianta su 20.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini e la deputata di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri, attualmente impegnata nei lavori della Commissione parlamentare che affianca il generale Figliuolo. Se il sindaco si è limitato a sottolineare con quanta rapidità gli agricoltori forlivesi, sia pur gravemente colpiti, abbiano già in gran parte rimesso in piedi le proprie attività, definendoli "eroi"; la deputata Buonguerrieri ha voluto rassicurare i presenti – tra cui operatori e rappresentanti di cooperative agricole emiliano-romagnole – sull’entità degli stanziamenti previsti dal governo sia per la ricostruzione, sia per i ristori. Dopo un affondo sulla "mancata cura dei suoli" e sulla scarsità di risorse spese in questi anni dalla Regione per il contenimento del rischio idrogeologico, Buonguerrieri ha snocciolato alcune cifre: per la messa in sicurezza delle aree interessate (con rispristino della viabilità e ricostruzione del patrimonio pubblico), "il governo ha già stanziato 1 miliardo e 333 milioni; mentre i ristori per ciascuna azienda alluvionata sono fino a 20mila euro subito, altri 20mila eventualmente a fine lavori. Per i danni superiori a 40mila euro si arriverà poi successivamente al 100%". L’intervento della deputata di FdI – che ha ribadito il proprio ruolo di "sentinella sul territorio" – è parso una velata replica a quanto affermato dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi al convegno di mercoledì nella sala del Consiglio provinciale: Mammi (ospite dell’associazione ‘Idee per la sinistra’) aveva parlato, infatti, di soli 315 milioni di euro messi a disposizione dal governo, a fronte di oltre un miliardo di euro di danni accertati.
La giornata presso la sede di New Factor è proseguita con un dibattito sulle conseguenze del cambiamento climatico, nonché sulla complessità che caratterizza il mercato internazionale della noce. Complessità da cui ci si difende, secondo gli esperti, valorizzando il prodotto nazionale e diminuendo la dipendenza dalle importazioni: una ragione in più per apprezzare il valore aggiunto della filiera romagnola, che tuttavia si prepara, secondo le stime di Alessandro Annibali, a un calo di produzione del 30% rispetto al 2022, con un ritardo notevole nei tempi di raccolta, a causa del caldo anomalo registrato finora.