Una boccata d’ossigeno per le imprese agricole: stanno infatti partendo gli anticipi per quelle che sono state colpite dall’alluvione di maggio 2023. A questo scopo sono a disposizione della Regione risorse complessivamente per 49 milioni. I pagamenti saranno avviati proprio in questi giorni e sono previsti per spese ammesse uguali o superiori a 50mila euro, pari al 50% del contributo concesso, dopo il rilascio di fidejussione bancaria o assicurativa.
"Lo strumento dell’anticipo, a fronte delle spese per gli interventi più complessi – afferma l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi – rappresenta un aiuto concreto e indispensabile. Dopo i danni gravissimi subiti, le imprese si sono trovate di fronte a un rilevante sforzo finanziario per il riavvio delle attività, che in taluni casi rischiava di compromettere gli equilibri aziendali e di costituire un vero e proprio rischio per la tenuta di parti rilevanti del sistema agricolo dei territori colpiti. In attesa che il Governo garantisca il 100% delle risorse, noi intanto lavoriamo per facilitare la ricostruzione delle infrastrutture, il ripristino dei siti produttivi e gli interventi indispensabili sui suoli agricoli".
In dettaglio gli anticipi potranno essere concessi per danni alle serre, ai suoli, agli impianti di produzioni arboree e arbustive, compresi i vivai, a macchinari e attrezzature agricole. Previsti nel provvedimento anche i lavori per ripristinare infrastrutture aziendali come canali di scolo, strade, impianti di approvvigionamento idrico, depositi rurali e strutture agricole complesse come stalle, porcilaie, allevamenti. Per quanto riguarda le infrastrutture condivise da più aziende, potranno accedere agli anticipi anche i lavori per la rimessa in funzione di opere di interesse pubblico come acquedotti rurali, impianti irrigui, argini golenali a difesa di aree agricole, canali di scolo, strade interpoderali, valloni interaziendali.
Buone notizie anche per chi è stato colpito da un’altra calamità naturale nel terribile anno 2023: la tempesta di vento che si abbatté anche su Forlì poche settimane dopo l’alluvione, il 25 luglio. L’Abi (Associazione Bancaria Italiana), infatti, ha comunicato con una lettera circolare rivolta agli associati, la proroga di 12 mesi – deliberata dal Consiglio dei ministri – della misura di sospensione delle rate dei mutui già prevista dall’ordinanza del capo della Protezione Civile. Nell’ordinanza diffusa dal dipartimento della Protezione Civile si fa esplicito riferimento all’accordo sottoscritto da Abi e dalle associazioni dei consumatori per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali. Anche nel Forlivese ci furono case scoperchiate, danni ai tetti, auto distrutte da rami e alberi crollati.