Dopo l’appuntamento di luglio al mulino Biondi, la rassegna ‘Macinare Cultura’ torna a Premilcuore, questa volta al mulino Mengozzi di Fiumicello, dove domani, con inizio alle ore 16 e ad ingresso libero, andrà in scena l’Orchestra Bohémien. Si tratta di un collettivo senza confini geografici o culturali, composto da musicisti buskers, che condividono lo stesso amore per il viaggio, la musica e la strada. "Le loro note – spiegano gli organizzatori – risuonano di atmosfere gipsy, una ventata di denso jazz manouche e un groove che batte il ritmo di culture internazionali. Quello al mulino di Fiumicello sarà un concerto che unisce elementi della tradizione e di sperimentazione, che vanno a costituire il loro modo personalissimo di fare musica: una continua scoperta, sorpresa, condivisione e sogno".
L’Orchestra Bohémien è composta da Claudio Cauzillo chitarra e voce, Jessica Caldari voce, Eugenio Berni basso elettrico, Dario De Nicola fisarmonica, Pietro Fabris violino (vedi foto). Anticipano gli orchestrali: "Il viaggio, la musica, la strada, sono gli ingredienti principali per la libertà. La felicità dello stare insieme si trasmette attraverso la nostra musica, ed è contagiosa. Venez jouer avec nous!". La giornata è però tutta dedicata al mulino e al suo territorio. Alle 9 è infatti prevista un’escursione guidata sulle tracce dell’uomo, un’uscita lungo il sentiero natura accompagnati da una guida del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Il ritrovo è presso il Centro visita di Premilcuore e spostamento con mezzi propri in località Fiumicello, escursione gratuita con prenotazione obbligatoria (cv.premilcuore@parccoforestecasentinesi.it e 353.4087344 - 0543.1580655 ore 9-13 e 16-18). È possibile pranzare all’aperto con la consegna dei cestini e nel pomeriggio è in programma una dimostrazione di molatura e un laboratorio sulle semenze antiche. ‘Macinare Cultura’ è un’iniziativa organizzata dalla Regione Emilia-Romagna, comuni aderenti (fra cui Premilcuore) e da altre associazioni che valorizzano ‘Le tradizioni in movimento’.
Quinto Cappelli