Forlì, 22 maggio 2023 – Ha rischiato di morire nel fango delle campagne di Civitella vicino alla frazione di San Giovanni in Squarzarolo. È la brutta avventuta capitata a Gabriele Ricci, 55enne di Cusercoli, dipendente della società cooperativa Clas di San Piero in Bagno, molto conosciuto in paese: "Giovedì mattina sono andato a dare una mano ad alcuni amici che abitano nel podere Fasfinello di San Giovanni, isolati a causa della frana che ha distrutto la strada – racconta –: avevano bisogno di accudire gli animali nella stalla e quelli domestici. La strada è ancora interrotta e ho proseguito a piedi. Dopo averli aiutati sono tornato indietro e improvvisamente, senza accorgermene, sono sprofondato nel fango della frana che in pochi secondi mi è arrivata quasi alle spalle".
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Una situazione di grande pericolo durata circa 5 ore, un’avventura che poteva trasformarsi in tragedia: "Ho gridato a squarciagola, l’amica Roberta mi ha sentito e ha chiamato subito i vigili del fuoco volontari di Civitella, che in pochi minuti sono accorsi. Nel frattempo io sono stato immobile perché se mi agitavo andava a finir male. Hanno immediatamente chiamato l’elicottero, che arrivava da Pavullo in provincia di Modena: con un verricello mi hanno agganciato, ma non riuscivano a tirarmi su perché gli stivali s’erano impigliati. Hanno dovuto così tagliare le radici con le cesoie e finalmente mi hanno trasportato sull’elicottero fino all’aeroporto. Sono salvo per miracolo e grazie ai vigili del fuoco".
Il finale ha dell’incredibile: "Mi hanno ripulito dal fango perché ero tutto inzaccherato e poi visto che le mie condizioni fisiche erano buone, gli amici mi sono venuti a prendere e mi hanno riportato a casa. Una bella doccia e sono tornato quasi nuovo".
Infatti, sabato Gabriele era già a dare un mano a Linaro, località del Cesenate colpita duramente dall’alluvione; mentre ieri era a pulire dal fango il quartiere forlivese della Cava insieme a tanti altri volontari: "Ho provato molto spavento, lo ammetto, ma per dimenticare l’episodio ho deciso di continuare a dare una mano prima agli amici di Linaro e poi a quelli della Cava. La solidarietà è il miglior antidoto alla paura e fa bene. Meglio delle medicine".