
Un’ottantina di persone hanno partecipato ieri all’iniziativa partita da Porta Schiavonia verso il centro
L’anniversario dell’alluvione del 16 maggio è passato, ma non si è spenta l’attenzione dei forlivesi che continuano a ricordare l’evento che ha drasticamente cambiato la percezione sui concetti di ‘casa’ e ‘sicurezza’. Proprio per portare ancora avanti la memoria di quelle ore, e delle ore successive, l’associazione Forlì Città Aperta ha organizzato un progetto complesso che è culminato ieri pomeriggio in una grande passeggiata condivisa attraverso alcuni luoghi particolarmente simbolici.
L’evento è stato chiamato eloquentemente ‘Ricordi itineranti’ e ha coinvolto un’ottantina di persone. Il punto di ritrovo è stata Porta Schiavonia, dove è stato collocato anche il monumento dedicato agli ‘angeli del fango’. Proprio la porta, nel maggio di due anni fa, segnò il confine ideale tra i luoghi devastati dalle esondazioni e quelli che, invece, furono risparmiati dalla furia dell’acqua. Da qui i partecipanti hanno percorso il centro storico passando anche da piazza Saffi fino ad arrivare al parco della Pace. Qui si è tenuto un aperitivo, con la partecipazione di Fabrizio Caveja ‘Rumagnulesta’ che ha portato le sue letture in dialetto romagnolo, seguito da un laboratorio di ‘pietre resistenti’ e un altro dedicato ai ricordi dell’alluvione, alla quale è stata dedicata anche una mostra fotografica che ha raccolto scatti delle persone comuni le quali, in quelle ore di angoscia, hanno voluto documentare ciò che stava accadendo.