Caro Raffaele, grazie per la segnalazione. L’episodio mi fa tornare in mente la mail di un lettore nel novembre 2012: "Avete notate che la città è piena di muri imbrattati firmati Slash?". Fu così che documentammo numerose situazioni, anche lungo i muri esterni del teatro Diego Fabbri. A distanza di un anno andammo a controllare: nessuno era stato pulito, né in luoghi pubblici né privati (ai quali toccava pagarsi il lavoro...). Chissà se è stato questo a dare l’impressione di un terreno fertile ad altri balordi: per un certo periodo, il nostro monitoraggio diventò periodico e diede risultati interessanti. Per esempio, Slash fu individuato e denunciato dalla polizia municipale: era un giovane milanese. Spuntò un analogo vandalo dal nome ‘d’arte’ (si fa per dire) Macabro Sert: "Macabro" era il nome collettivo di un gruppo di Ravenna, Sert era la loro quinta colonna di Forlì e colpì in maniera ancora più pesante, per esempio la biblioteca in corso della Repubblica. A un certo punto il Comune organizzò una maxi pulizia. Va detto che, finora, durante l’amministrazione Zattini la pulizia è stata decisamente più tempestiva, almeno nei luoghi pubblici. Conclusione: le segnalazioni dei lettori, come questa, sono preziose perché possono rivelare l’azione di un imbrattatore seriale. E questo aiuta anche le indagini, visto che alcuni writers sono già censiti.
CronacaAltro che artisti: la lotta contro chi imbratta la città