
In una delle ambulanze (foto di repertorio) ci sarà un soccorritore e non un infermiere
Non si placa la polemica sulla riorganizzazione del servizio ambulanze: da giugno, e per tutta l’estate, ogni città capoluogo della Romagna dovrà fare i conti con un mezzo in meno dotato di infermiere a bordo. Dopo i chiarimenti del presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria Enzo Lattuca, e della consigliera regionale del Pd, Valentina Ancarani, in risposta ai dubbi sollevati da alcuni esponenti politici locali e da alcune sigle sindacali, la Uil Romagna non ci sta e rilancia: "In meno di 24 ore si è vista una levata di scudi a cui raramente assistiamo. Siamo molto delusi e stupiti. Evidenziamo – si legge in una nota – come un simile attacco alle organizzazioni sindacali, che fanno con serietà il loro mestiere, rappresenti un vero rischio alla libertà di dibattito nella nostra terra".
Il provvedimento prevede l’impiego di ambulanze di base, con a bordo un soccorritore appartenente ad associazioni o enti del Terzo settore. "Nessuno ha mai sostenuto che l’attività del volontariato sia dequalificante ma ribadiamo con forza e fermezza che è una attività ben diversa da quella svolta da un professionista – aggiunge il sindacato –. Siamo di fronte all’esternalizzazione di un servizio che da giugno uscirà dall’orbita del pubblico per andare ad ingrossare le fila del mondo privato. Stonano non poco le dichiarazioni di chi a parole difende la sanità pubblica per poi accordarsi a tagli che vengo fatti sotto casa". La Uil Romagna rivendica: "Un metodo di lavoro caratterizzato da un confronto rispettoso. Chiediamo che Ausl e politica fermino tutto e ripartano da queste premesse".