GIANNI BONALI
Cronaca

‘Antica Cascina’ premiata: "Un formaggio speciale"

Si chiama ‘Sei di Coccio’ (perché matura nell’argilla) e ha conquistato la fiera Tuttofood a Milano: "Oltre un anno di studio e ricerca".

Gian Luca Mazzoni, amministratore delegato dell’Antica Cascina, mostra il premio. Accanto a lui il figlio Michele che ha collaborato al progetto

Gian Luca Mazzoni, amministratore delegato dell’Antica Cascina, mostra il premio. Accanto a lui il figlio Michele che ha collaborato al progetto

Il formaggio ‘Sei di Coccio’ del caseificio forlivese ‘L’Antica Cascina’ è stato premiato alla fiera internazionale Tuttofood che si è chiusa nei giorni scorsi a Milano. Si trattava di uno dei riconoscimenti più prestigiosi del settore lattiero-caseario, i Formaggi & Consumi Awards 2025, assegnato da una giuria di buyer e giornalisti specializzati, che racconta anche una storia di resistenza e rinascita.

Il formaggio nasce infatti come risposta creativa e simbolica alla disastrosa alluvione che ha colpito il territorio forlivese e tutta la Romagna nel maggio 2023. Un prodotto affinato in un guscio di argilla cruda che consente una maturazione lenta e naturale, senza l’utilizzo del frigorifero, con caratteristiche uniche, dal profumo aromatico, profondo ed equilibrato. Il ‘Sei di Coccio’ è stato premiato anche per le sue caratteristiche veramente peculiari: il formaggio, infatti, una volta acquistato, continua a maturare a casa del consumatore, che può decidere autonomamente quando è il momento giusto per aprirlo. "Non si acquista solo un sapore, ma un’esperienza", ha ricordato l’azienda, che ha curato anche una confezione pensata per guidare il consumatore nel gesto dell’apertura e della degustazione. Un format che unisce innovazione, tradizione e sostenibilità in un equilibrio particolare per il settore.

"Il ‘Sei di Coccio’ è nato dopo che il nostro territorio e la nostra gente hanno vissuto momenti difficili – afferma l’amministratore delegato Gian Luca Mazzoni, ideatore del progetto insieme al figlio Michele –, ma lo spirito romagnolo ci ha spinti a metterci in gioco con caparbietà e coraggio, in un percorso complesso, che ha richiesto oltre un anno di studio e ricerca".

A tal proposito, infatti, "abbiamo avuto il prezioso supporto scientifico del Consiglio nazionale delle ricerche e la competente ed entusiasta collaborazione della giovane ceramista forlivese Marta Branzaglia che ci ha affiancati nella delicata fase di messa a punto del processo di affinamento nell’argilla". E in generale sono tanti ad aver lasciato "un’impronta in questo progetto che parla di identità, resistenza e futuro".

g. b.