Assistenza psicologica "Ogni studio medico dei quartieri colpiti avrà uno psicologo"

Dott. ssa Antonella Liverani, parte della task force di esperti della Regione: "Più che mai dobbiamo stare vicini alle persone, rischiano la depressione" .

Assistenza psicologica  "Ogni studio medico   dei quartieri colpiti   avrà uno psicologo"

Assistenza psicologica "Ogni studio medico dei quartieri colpiti avrà uno psicologo"

di Maddalena De Franchis

All’indomani della sciagura, hanno reagito con lo stesso slancio e vigore che si sono resi necessari per lavare via dal fango le abitazioni, i negozi, le strade. Ora, a distanza di poco più di due settimane dalla piena che ha invaso la città, le persone devono fare i conti con la realtà, dunque con la perdita della casa, dei ricordi più cari e, nel peggiore dei casi, della propria attività lavorativa: "dalla fase della proattività siamo passati a quella della frustrazione", sintetizza Antonella Liverani, psicologa dell’Ausl Romagna che garantisce, fin dalle prime ore dell’emergenza, il servizio di assistenza alla popolazione colpita dall’alluvione al centro di accoglienza allestito ai Romiti.

Dottoressa Liverani, quali sono le paure ricorrenti nei cittadini che supportate?

"La paura di restare in una condizione irrisolta, la paura di essere dimenticati, abbandonati".

Che differenza c’è fra i sentimenti prevalenti nella prima fase e quelli di oggi?

"Man mano che si rafforza la consapevolezza di aver smarrito i propri punti di riferimento - la casa, i mobili, i libri e tutti quei ricordi legati alla dimensione domestica e familiare, dunque all’identità profonda di ciascuno di noi – emergono lo sgomento, la frustrazione e, in alcuni casi, i primi segnali di depressione. Ora più che mai, è importante non lasciare le persone da sole".

La Regione ha fatto sapere che il servizio di assistenza psicologica sarà ulteriormente potenziato. In che modo?

"Su richiesta dei medici di medicina generale dei quartieri Romiti, Cava e San Benedetto, in ogni ambulatorio sarà presente anche uno psicologo. Stiamo predisponendo una figura analoga anche alla sede del Comune e nei presidi delle associazioni di categoria. È una vera e propria task force, attiva dal 16 maggio e composta da professionisti provenienti dall’intera Emilia-Romagna, con competenza e formazione specifiche nella gestione dell’emergenza".

Quali sono, a suo parere, le categorie più fragili e indifese?

"Anziani e disabili partono già da una situazione di svantaggio, tant’è che si è parlato spesso, in queste settimane, di ‘tragedia degli anziani’. Ma sono in condizione di forte difficoltà anche i piccoli imprenditori, che hanno visto la propria attività, costruita in anni di sudore e sacrifici, spazzata via in poche ore dalla violenza dell’acqua".

Tutto ciò mentre il maltempo non si ferma, rovesciandosi su un territorio martoriato.

"Lo stiamo vedendo in questi giorni: quando piove, l’emotività si altera e si riattiva, fino a scatenare, in taluni casi, il panico".

C’è qualche spiraglio di luce in questa notte buia?

"La forza, la generosità e l’entusiasmo dimostrati dai nostri giovani. Li abbiamo visti prostrati dal lockdown e dalle conseguenze a lungo termine della pandemia; li abbiamo ritrovati, in quest’occasione, pronti a rimboccarsi le maniche e a restituire energia e fiducia all’intera comunità. E poi c’è il senso di prossimità emerso nei quartieri più colpiti".

In che senso?

"I quartieri hanno svolto un ottimo lavoro nella creazione di reti, sono stati al nostro fianco individuando e segnalandoci situazioni di fragilità ed esigenze più urgenti. Sono questi i punti fermi da cui ripartire".

Il sole prima o poi tornerà, ma quanto ancora faranno male le ferite dell’anima?

"Le cicatrici resteranno, l’importante è che rabbia e dolore trovino un proprio processo riparativo, evolutivo. Il nostro supporto servirà anche a questo".