
I conti sono il primo paziente da curare. Quelli dell’Ausl Romagna, che all’indomani della presentazione prevista per legge in questo periodo del bilancio preventivo per il 2023 presentano una voragine economica di quasi 220 milioni (219.254.756 euro per la precisione) di disavanzo. Un passivo da fare impallidire e su cui subito si è scatenata una bagarre politica – al pari che per le altre Aziende territoriali – tra la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini e lo stesso assessore regionale alle politiche per la Salute Raffaele Donini. Il braccio di ferro, infatti ha toccato il peggioramento del dato rispetto a un già nero, o meglio rosso, 2022, "quando la Regione aveva ricondotto le perdite al caro bollette, alle spese Covid e addirittura hanno fatto di questo lo slogan per chiedere maggiori risorse al Governo", così attacca la Castaldini. A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato prima di tutti l’assessore Donini, sostenendo che le "risorse di copertura" sono in arrivo per tamponare il groviera dei conti nei bilanci delle Ausl, ’limitando di danni’ da circa un miliardo nei previsionali a "circa 300 milioni che siamo già impegnati a sanare", così Donini.
Dal regionale al territoriale, la voragine in bilancio preventivo aperta nel documento che riguarda l’Ausl Romagna e che rispetto all’analogo del 2022 presenta un peggioramento di -21.944.815 euro rappresenta infatti il disavanzo più rilevante in tutta l’Emilia-Romagna. Con quei quasi 220 milioni di euro in rosso però l’Azienda corre ai ripari e chiarisce: "In questo momento sentir parlare di commissariamento mi fa sorridere e tendo a rassicurare chi me lo chiede, si tratta infatti di un’ipotesi remota e per cui non si arriva a una decisione dall’oggi al domani, ma bisogna tararsi su indicatori ministeriali ben precisi". Parla chiaro Agostina Aimola, direttrice amministrativa dell’Azienda, che nell’analizzare quei 220 milioni di passivo ricorda che "i grandi numeri dell’Ausl Romagna si rapportano anche alla popolazione a cui rivolge i propri servizi. Ricordiamo che si tratta della fusione di quattro ex aziende separate".
Non solo, perché "il bilancio preventivo, approvato all’unanimità dalla Ctss, è un dato da prendere molto con le pinze e in cui non possono essere previsti i finanziamenti che arriveranno e grazie ai quali anche per il 2022 la Regione è riuscita a chiudere il bilancio consuntivo in pareggio". Nessun allarmismo eccessivo perciò stando alla direttrice amministrativa che sostiene come "l’indicatore da tenere d’occhio è l’andamento dei costi. Questo continua ad essere sotto controllo sebbene nel 2023 l’Ausl Romagna abbia registrato un aumento del +2%, comunque inferiore al tasso di inflazione stimato su base annuale al 6 per cento. Le voci di costo più impattanti sono state infatti quelle legate ai beni di consumo: farmaci, dispositivi medici, prestazioni – elenca Aimola –. Questo perché ci viene richiesto di abbattere le liste d’attesa e per farlo bisogna incrementare il consumo di beni per rispettare gli obiettivi. Ma questo non significa che per rientrare verranno fatti dei tagli". Le stesse difficoltà nello smaltire le liste infatti "sono da ricondursi alla mancanza di medici per determinate specializzazioni". Ancora, la dirigente dell’Ausl scandisce come "quest’anno abbiamo risparmiato quasi 10 milioni nelle spese prettamente Covid, è vero, ma stiamo ancora assorbendo col turnover le tante assunzioni fatte in tempo di pandemia. Così come i costi energetici – conclude Agostina Aimola –. È vero che le bollette sono calate per un risparmio di circa 19 milioni rispetto al 2022, ma non sono di certo rientrate nei dati pre-Covid".
Francesco Zuppiroli