
"I soldi arrivati, pochi o molti che siano, devono andare agli alluvionati che ne abbiano bisogno". Lo hanno detto tutti. "Bisogna anche fare presto a distribuire i soldi arrivati con la raccolta fondi". E anche su questo, sono d’accordo tutti. Lo erano anche ai primi di agosto, quando la commissione è stata riunita la prima volta: ora siamo al 20 di settembre. "La commissione non ha alcun potere decisionale". Questo lo sanno tutti. A chi spetta decidere come distribuire questi fondi? All’amministrazione comunale, cioè, alla giunta guidata dal sindaco Gian Luca Zattini. La commissione speciale sull’alluvione era stata chiamata dallo stesso sindaco a proporre qualcosa in tal senso. A onor del vero, il sindaco aveva detto ai comitati degli alluvionati e ai sindacati che li avrebbe convocati al più presto per discutere dello stesso argomento. La raccolta fondi è al palo da un paio di mesi, da quando l’assessore Vittorio Cicognani in consiglio comunale anticipò che l’amministrazione aveva in animo di destinare tale cifra (1.100.000 euro) per abbattere i tassi di interesse di eventuali finanziamenti a favore degli alluvionati. Dopo una marea di proteste, fu Zattini a dare lo stop a questa idea e a dire che si sarebbe cambiata strategia.
Nel frattempo la commissione speciale per l’alluvione si è riunita cinque volte, durante le quali ha anche audito vari enti interessati per cercare di capire cosa sia avvenuto il 16 maggio durante l’alluvione. Tra un’audizione e l’altra la commissione speciale ha parlato a più riprese anche dell’argomento donazioni. Ieri, dopo aver audito Acer, Alea Ambiente e Arpae, è riuscita a proporre all’amministrazione comunale una bozza di documento di autocertificazione nel quale una famiglia deve scrivere: chi è e quanti danni ha subìto. Questo crocettando varie fasce di danno: fino ai 5.000 euro; dai 5.000 ai 25.000; dai 25.000 euro ai 50.000; oltre i 50.000 euro. Il dibattito di ieri poi si è soffermato se inserire o meno anche la fascia di reddito del richiedente. Naturalmente anche se hanno fatto richiesta di Cis e di Cas. Approvato ieri sera, questo modulo ora andrà al vaglio della giunta che dovrà decidere anche chi dovrà usufruire dei fondi e le modalità di erogazione.
Naturalmente, durante il dibattito, lo scambio di accuse si è protratto a lungo tra maggioranza e opposizione su chi si prenda o meno la responsabilità di aver partorito il classico ‘topolino’.
Matteo Bondi