Al via la rassegna, promossa da Spazi Indecisi, ‘Inno al perdersi. Esercizi di disorientamento urbano’: un festival diffuso di incontri, performance, proiezioni e itinerari in Romagna per rivivere i luoghi abbandonati del passato e le ferite del post alluvione attraverso il Museo Diffuso dell’Abbandono ‘In Loco’.
Si parte da Forlì, all’ExAtr questa sera alle 19, con ‘Dove gli altri vedono il passato noi vediamo il futuro’, un dialogo per conoscere il ruolo generativo degli archivi fra Corrado Trione, di Promemoria (ideatrice di Archivissima e della rivista Archivio), e Matteo Lolletti di Sunset Studio, autore di Cocoricò Tapes, documentario al cui centro c’è la narrazione della famosissima discoteca riccionese attraverso materiale analogico d’archivio rinvenuto in un garage. Per l’occasione saranno proiettate clip inedite non inserite nella versione finale del documentario.
Si prosegue domani 12 a Spinadello, Forlimpopoli, alle 18,30 con ‘Annotazioni superficiali’ con Enrico Malatesta (percussionista e ricercatore del suono): una performance che presenta i risultati della residenza e del workshop ‘The dance of attention - Whathappensassoonaswe press record on a device’.
Venerdì si torna in ExAtr con una serata dedicata all’itinerario Totally Riviera: alle 20.30 sarà proiettato il documentario ‘Di che colonia sei?’ del regista Riccardo Marchesini, che racconterà che cosa resta delle vecchie colonie in riva al mare e dei ricordi dei bambini di un tempo. Seguirà un dibattito con il regista e con Paola Russo, Luca Villa e Francesco Piersimoni dell’associazione ‘Il Palloncino Rosso’. Sabato dalle 15 l’artista Matteo Lucca guiderà la realizzazione dell’opera collettiva ‘Abitare la terra’ nei pressi della Fornace Maceri Malta di Forlì, costruita nel 1826 per produrre mattoni e tegole, e oggi abbandonata e invasa dal fango dell’alluvione di maggio.
‘Inno al perdersi’ si concluderà l’ultimo fine settimana di ottobre: il 29 ottobre in Campigna si andrà alla ricerca di ‘Storie di vita nella Romagna appenninica’, escursione nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, sulle tracce di case sparse, oggi ridotte a ruderi, raccontate da chi le ha abitate fino al secondo dopoguerra. Per partecipare è sufficiente iscriversi online su: spaziindecisi.it.
Matteo Bondi