Boschi dell’Appennino sorvegliati speciali

Un progetto di monitoraggio promosso da Sorgenia riguarderà Collina di Pondo. Intanto i giovani studenti di Fratta Terme seguono lezioni sull’ambiente.

Boschi dell’Appennino sorvegliati speciali

Un momento dell’attività didattica con gli studenti di Fratta Terme

Si è svolto lo scorso venerdì un incontro di educazione ambientale promosso da Sorgenia nella scuola elementare Gino Mattarelli di Fratta Terme al quale hanno partecipato circa 40 alunni. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del nuovo progetto #RigeneraBoschi che prende il via in Emilia Romagna con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella prevenzione di incendi e dissesti idrogeologici. Dopo la recente presentazione a Milano, la seconda tappa è approdata nel forlivese.

Tramite dati acquisiti con sensori applicati agli alberi, si studierà lo stato di salute del bosco di Collina di Pondo a Santa Sofia di proprietà dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero. L’attività didattica ha coinvolto i bambini in un gioco per riconoscere le piante autoctone. E’ stato trasmesso un contributo video del professor Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l’Università degli Studi di Milano, cui è affidata la direzione scientifica di #RigeneraBoschi. A seguire, sono intervenute le guardie volontarie ambientali di Fondazione Sorella Natura che hanno spiegato ai bambini il ruolo e l’importanza del bosco e della biodiversità. La mattinata si è conclusa con un intervento della cooperativa Erica che ha tenuto una breve lezione sulle buone pratiche di cura dell’ambiente.

RigeneraBoschi si compone di due anime tra loro connesse: un progetto scientifico e un programma di attività di educazione ambientale per i più giovani. I dati raccolti in tempo reale grazie ai tree-talkers, consentiranno di monitorare per i prossimi due anni lo stato di salute delle piante, la loro fisiologia, l’intensità della fotosintesi, la rapidità della loro crescita e il modo in cui reagiscono a eventi climatici intensi. All’interno di questi boschi i sensori sono stati installati in due zone distinte: una in cui la foresta cresce spontaneamente senza alcun genere di intervento, l’altra in cui si effettua una gestione sostenibile, attraverso un’attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire. L’obiettivo è analizzare la differenza che intercorre tra i due approcci. Le regioni interessate sono Lombardia, Toscana, Puglia, Basilicata e Calabria oltre all’Emilia Romagna.

Matteo Bondi