Bulbi: "La Regione discrimina i centri del nostro Appennino"

Anche Predappio, Meldola,. Dovadola e Modigliana. esclusi da una serie. di finanziamenti per la montagna.

Bulbi: "La Regione discrimina  i centri del nostro Appennino"

Bulbi: "La Regione discrimina i centri del nostro Appennino"

"Ai piccoli comuni dell’Appennino forlivese e cesenate servono risorse per sopravvivere". Massimo Bulbi, consigliere regionale del Pd, ha rivolto un’interrogazione alla giunta guidata da Stefano Bonaccini sull’esclusione di alcuni centri della provincia dalle strategie per le aree interne.

"Il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione penalizzano in particolare i piccoli comuni che scontano carenza di collegamenti e servizi. A livello nazionale, si è intervenuto per disporre specifiche progettualità in tali aree – sostiene l’ex presidente della Provincia di Forlì-Cesena – . Tra le aree interne definite per legge, figura anche quella dell’Appennino forlivese-cesenate ma, a differenza di quanto auspicato e proposto dalla Regione, dalla Provincia e dal territorio, su diciotto comuni montani nella provincia di Forlì-Cesena, solo nove vi sono ricompresi". Si tratta di Bagno di Romagna, Galeata, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Tredozio, Verghereto e Civitella di Romagna".

Restano dunque fuori Borghi, Sogliano, Roncofreddo, Dovadola, Modigliana, Meldola, Predappio, Mercato Saraceno e Sarsina.

"La Regione Emilia-Romagna ha provato a rimediare a questa mancanza attraverso la definizione di due protocolli, ma il problema rimane – segnala Bulbi – Infatti, dei nove comuni che non sono ricompresi nella strategia nazionale, solo Mercato Saraceno e Sarsina rientrano in quelle regionali. Una bella notizia, se non fosse che Borghi, Sogliano, Roncofreddo, Dovadola, Modigliana, Meldola e Predappio restano esclusi da tutto".

La discriminazione non tiene conto della situazione reale dei comuni esclusi – secondo il consigliere dem – che hanno a che fare con una "viabilità carente, poco sicura, che non rende facilmente accessibili i luoghi dove sono collocati i servizi essenziali, una banda larga a macchia di leopardo, addirittura, in alcune aree, la mancata copertura della telefonia mobile".

Il rischio è che si identifichino dei cittadini "di serie B". Per questo Bulbi ha chiesto "quali siano le motivazioni che hanno portato la Regione ad escludere quei sette comuni appenninici dalla riperimetrazione della strategia regionale e con quali misure compensative intenda colmare gli enormi disagi che i Comuni e gli abitanti di quell’area devono subire per la loro posizione geografica".