Buon Vivere, su il sipario: "Un grido di pace dalle mie eroine. Ecco perché mi rivolgo ai giovani"

La scrittrice e docente Marilù Oliva, vincitrice del Premio Selezione Bancarella 2024 con ’L’Iliade cantata dalle dee’, domani al San Giacomo: "Racconto le donne del mito. E ai ragazzi insegno il rispetto, chiave della felicità" .

Buon Vivere, su il sipario: "Un grido di pace dalle mie eroine. Ecco perché mi rivolgo ai giovani"

Marilù Oliva insegna lettere in un istituto tecnico di Bologna (foto Claudia Spaziani)

Forlì si prepara ad accogliere Marilù Oliva, una delle voci più interessanti della letteratura italiana contemporanea. Domani alle 10, in un incontro dedicato alle scuole al San Giacomo, l’autrice presenterà il suo romanzo ‘L’Iliade cantata dalle dee’ (Solferino Editore), con cui ha vinto il Premio Selezione Bancarella 2024. Il volume offre una visione inedita di uno dei testi fondanti della letteratura occidentale attraverso lo sguardo femminile, troppo spesso trascurato. Oliva oltre a essere una saggista di successo, scrive anche romanzi thriller ed è docente di lettere in un istituto tecnico di Bologna.

Oliva, perché ha scelto di rivisitare l’Iliade attraverso lo sguardo delle donne?

"Sto portando avanti questo progetto da molto tempo. Infatti, qualche anno fa ho scritto ‘L’Eneide di Didone’ e ‘L’Odissea raccontata da Penelope, Circe e Calipso’. Anche con quest’ultimo lavoro, che compone di fatto una trilogia, vorrei puntare i riflettori sulle donne del mito, Elena, Creusa e Ecuba, che, seppur presenti, sono come immerse sott’acqua. Il tentativo è di restituire la narrazione da un punto di vista che non sia maschiocentrico".

Come è stato il processo di ricerca e di ricostruzione della vita delle protagoniste?

"Per presentare un personaggio è necessario conoscerlo a menadito. Si parte sempre dalle fonti, non solo dirette con l’originale omerico ma anche attraverso testi con argomenti collaterali. Ho consultato e studiato molto Esiodo, Karoly Kerenyi e tra gli autori contemporanei, Roberto Calasso".

In che modo la prospettiva femminile arricchisce la comprensione del poema?

"Lo sguardo delle donne può arricchire l’opera epica perché permette una lettura su tanti livelli e quindi un’analisi più completa. Questi testi vengono studiati nelle scuole ed è fondamentale che i nostri ragazzi leggano gli originali ma è altrettanto importante che sappiano che oltre agli dèi ci sono anche delle eroine. Penelope, ad esempio, ha affrontato prove difficilissime: bloccata a Itaca e costretta ad affrontare i proci insolenti che giorno dopo giorno dilapidavano il suo patrimonio. È stata una donna capace di utilizzare la diplomazia. Anche nell’Iliade abbiamo esempi simili, Cassandra non è molto considerata e valorizzata da Omero e nemmeno Elena, seppur in maniera maggiore della prima. Queste donne le poche volte che parlano lanciano un grido di pace. Nella mia trilogia diventano le protagoniste".

Qual è il messaggio più importante che vorrebbe trasmettere ai giovani lettori, in particolare alle ragazze?

"Al di là dell’importanza di restituire voce alle donne c’è un messaggio più profondo che porto avanti in tutti i miei libri: il rispetto l’uno verso l’altro è la chiave che ci permette di essere più felici. Di solito, i giovani sono molto svegli e lo recepiscono subito".

Valentina Paiano