SOFIA NARDI
Cronaca

Caffè, nuovi rincari in arrivo: "Gestori e baristi ce la mettono tutta ma sono inevitabili: ecco perché"

Confcommercio: dall’aumento dei costi delle materie prime alla drastica riduzione della produzione

Confcommercio: dall’aumento dei costi delle materie prime alla drastica riduzione della produzione

Confcommercio: dall’aumento dei costi delle materie prime alla drastica riduzione della produzione

Per tanti anni una sola moneta, quella da un euro, è stata sufficiente per bere il caffè al bar. Poi il prezzo ha cominciato a salire: 1.10, quindi 1.20 e ora la cifra più frequente è arrivata a 1 euro e 30 centesimi. E la scalata non sembra destinata a fermarsi. La ragione è da ricercarsi nell’aumento esponenziale del costo delle materie prime che, inevitabilmente, finirà per incidere anche sulle tazzine vendute nel forlivese. "Non sarà facile evitare l’aumento del costo – spiega Alberto Zattini, direttore di Confcommercio –. Nell’ultimo anno l’Arabica ha subito un aumento del 110% mentre negli ultimi quattro anni il costo della Rubusta è più che triplicato: parliamo del +330% dal 2021".

A questi dati dobbiamo aggiungere le difficoltà logistiche dovute anche alla guerra in Ucraina, l’aumento dei costi e la carenza di trasporti fino alla speculazione sui mercati internazionali: tutto questo ha pesato sulla filiera, danneggiandone i protagonisti. Il costo dell’energia e quello del lavoro hanno fatto il resto. "Gli imprenditori – ragiona Zattini –, intendono fare di tutto per evitare l’aumento del caffè, ma la situazione è difficile. E così l’unica scappatoia è quella, a malincuore, di far pagare di più al consumatore. Nel nostro territorio abbiamo registrato per un lungo periodo una stabilità dei prezzi, ma nei prossimi mesi i rincari saranno inevitabili. Stimiamo che in media la tazzina abbia subito un aumento, tra costi della materia prima, costi energivori e costi generali, non inferiore al 20%". Un aumento che non interferirà con la qualità del prodotto che "resta inalterata, e su questo i baristi non intendono indietreggiare di un millimetro – prosegue Zattini –. Aggiungiamo la professionalità e la cortesia di chi i caffè li serve tutti i giorni. A testimoniare la centralità, nella nostra socialità quotidiana, della figura del barista ricordo lo straordinario successo dell’iniziativa ’Il miglior barista’, promossa da il Resto del Carlino e sostenuta dalla locale Federazione Italiana Pubblici Esercizi: anche in questa edizione, migliaia i tagliandini con i quali i forlivesi hanno voluto testimoniare il proprio affetto al barista di fiducia".

Un’abitudine, quella della ‘pausa caffè’, ben radicata anche nei forlivesi che, però, ora è messa a dura prova: "Il caffè rappresenta una delle principali entrate per i pubblici esercizi – interviene Andrea Zocca, presidente di Fipe Confcommercio –, perciò il timore che gli aumenti possano scoraggiare gli avventori c’è. Bisogna, però, sottolineare che il gesto di andare al bar va oltre la mera fruizione di un servizio: è un gesto sociale al quale difficilmente si rinuncia". Il rincaro, secondo Zocca, potrebbe avvenire nella seconda parte dell’anno: "I gestori stanno facendo di tutto per assorbire i costi senza farli ricadere sul consumatori, ma oltre a una certa soglia diventa impossibile". Una riflessione a parte riguarda la causa principale dell’aumento dei costi delle materie prime: "Non è, come si potrebbe pensare, la speculazione – precisa Zocca –, ma eventi climatici estremi che hanno drasticamente ridotto la produzione sia in Sud America che in Vietnam. La prova, questa, che il cambiamento climatico ci riguarda da vicino in ogni piccolo gesto quotidiano, anche quello di fare colazione con un espresso".

Sofia Nardi