MATTEO BONDI
Cronaca

Capitale della Cultura. In arrivo una super esperta. E Benetti sarà project manager

Ieri in commissione è stata ribadita la piena collaborazione con Cesena per la candidatura. Individuati i primi responsabili, tra loro anche la ’mente’ che ha lavorato per Mantova e Bergamo-Brescia.

Il dirigente Stefano Benetti (Salieri)

Il dirigente Stefano Benetti (Salieri)

È iniziato il percorso all’interno della terza commissione per la candidatura di Forlì quale capitale italiana della cultura per l’anno 2028. Una proposta che ha una particolarità evidente, come ha ricordato il vicesindaco, Vincenzo Bongiorno, "in quanto è a tutti gli effetti una candidatura doppia, cioè di Forlì e Cesena, insieme". Bongiorno ha infatti ripercorso velocemente la doppia genesi di questa idea "nata dalla giunta e presentata alla città, per quanto riguarda Forlì", mentre è nata "da una mozione di un gruppo consiliare, per quanto riguarda Cesena". Con la successiva firma di un protocollo di intesa tra i due sindaci, Gian Luca Zattini e Enzo Lattuca, si è così conclamata la piena collaborazione.

Il vicesindaco ha anche presentato in commissione quella che è stata individuata come coordinatrice del progetto di candidatura, Francesca Bertoglio. "Un’indicazione che ha avuto il pieno sostegno anche di Cesena – ha spiegato Bongiorno –, mentre il project manager, per quanto riguarda il Comune di Forlì, sarà il dirigente del settore cultura, Stefano Benetti (Cesena individuerà una figura omologa per il suo Comune, ndr)". Bertoglio non è nuova alla preparazione dei dossier relativi alle candidature delle città, come lei stessa ha spiegato in presentazione, ha lavorato per quella che è stata la prima capitale della cultura, Mantova, per quella di Bergamo-Brescia, unico caso di doppia capitale nel 2023, e per Rimini 2026, entrata nella short list delle 10, ma superata nel finale da L’Aquila.

"Il prossimo 3 luglio Forlì dovrà presentare la propria manifestazione di interesse – ha spiegato Bertoglio – per poi sottoporre il dossier vero e proprio della candidatura il 25 settembre. Un dossier di una sessantina di pagine che deve rispettare delle caratteristiche ben precise e che deve traguardare la Forlì del futuro. Non deve essere un’autocelebrazione di cosa la città ha, ma la rappresentazione di una città futuribile che presenti progettualità inedite, che racconti una visione che deve nascere da un percorso partecipato. Non un cartellone di eventi episodici, ma di strumenti che devono poi rimanere anche nel futuro". Nel prossimo mese di luglio si dovrebbero tenere alcuni incontri con i vari stakeholder delle due città, proprio per andare a iniziare quel percorso partecipato che "deve emergere dal progetto".

Il vicesindaco ha anche ricordato come a breve verrà presentato l’intero comitato scientifico che supporterà il progetto, la cui direzione è stata affidata, come già annunciato dal sindaco, al vicepresidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Gianfranco Brunelli. La commissione consiliare tornerà a riunirsi sullo stesso tema anche a metà luglio.

Matteo Bondi