
La nuova casa circondariale in costruzione al Quattro (foto Frasca)
Sembra essersi sbloccato definitivamente il cantiere del nuovo carcere, al Quattro, aperto da tempo immemore (un po’ la nostra ‘Salerno-Reggio Calabria’). Nel 2009 l’allora ministro della Giustizia, Angelino Alfano, dichiarò "entro il 2012 Forlì avrà il nuovo carcere". A distanza di 16 anni siamo ancora a una struttura in costruzione.
Ieri, durante la conferenza stampa del suo partito in città, Alice Buonguerrieri, parlamentare di Fratelli d’Italia, ha però tirato fuori il coniglio dal cilindro. "Se tutto va come deve, e grazie all’accelerazione voluta dal governo Meloni, abbiamo tolto il cantiere da una situazione decennale di stallo, dovuta anche a cause fatte da aziende impegnate nei lavori".
Arrivando alla tempistica, quanto mai centrale in questa vicenda, ci sono tutte le condizioni affinché "quest’opera veda la sua realizzazione entro il mandato della giunta Zattini", cioè nel giugno 2029. "Io mi auguro però che il carcere possa essere finito entro questo mandato di Giorgia Meloni", cioè entro la scadenza nell’ottobre del 2027. La compagine governativa, con l’azione decisiva in questa come in altre partite del capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, ha sbloccato 28 milioni di euro di un partita di 39, che rappresentavano il principale ostacolo al che l’intervento proseguisse.
"Si finirà finalmente questa cattedrale nel deserto e restituiremo alla città la Rocca di Ravaldino", parte del complesso dove si trova ora la casa circondariale cittadina. Ecco, cosa fare poi di queste strutture, è un altro dilemma non da poco, che prova a risolvere il vicesindaco Vincenzo Bongiorno. "Vista la vicinanza con il campus universitario, l’idea è quella di utilizzare l’immobile sempre in questo senso. Quando sarà il momento, attiveremo un percorso partecipativo per coinvolgere i cittadini".
Se riempire il contenitore con aule, alloggi, laboratori o altro, lo dirà solo il futuro. Certo che, viste le parole di Buonguerrieri, ci si dovrà iniziare a pensare in modo concreto. "Stiamo pensando anche a trovare un luogo idoneo per la nuova Questura", prosegue l’assessore alla sicurezza, Luca Bartolini. Quindi la Questura non finirà a Cesena? "Ma no", sorride.
Buonguerrieri ne approfitta per sottolineare che "Cesena arriva sempre tardi su tutto, vedi anche la candidatura come capitale italiana della cultura nel 2028. Il fatto è che Cesena si è fatta scappare i servizi quando al governo c’erano loro – cioè il centrosinistra –. Il sindaco Lattuca e il suo entourage dovrebbe pensare più ai cittadini e meno ad attaccare il governo Meloni". Buonguerrieri e soci hanno fatto il punto anche su altri grandi contenitori forlivesi, a cominciare dall’ex monastero della Ripa, oggetto di un incontro con il ministro alla cultura, Alessandro Giuli. "Ha confermato il finanziamento da 30 milioni, dicendo che bisogna velocizzare l’operazione".
Il ministro Giuli ha confermato che il 22 febbraio sarà presente all’inauguazione della mostra ’Il Ritratto dell’Artista’. "Cercheremo di anticipare la visita del ministro a Forlì di qualche ora, così di parlare anche di altri temi, come della valorizzazione del percorso razionalista", aggiunge la deputata. Per quanto riguarda la tangenziale, "al 31 dicembre 2024 era stato completato il 20% del terzo lotto", che collegherà la strada statale 67 all’ospedale. "Grazie al governo Meloni – chiude Buonguerrieri –, Forlì è tornata protagonista dell’agenza governativa".
Luca Bertaccini