SOFIA NARDI
Cronaca

Carmine, buona la prima. Libro più visita guidata: 110 persone all’evento

Iniziativa del Comune: debutto positivo davanti alla chiesa di Borgo San Pietro, chiusa nonostante un restauro da 500mila euro. "Ne servirebbero altri 600mila".

Carmine, buona la prima. Libro più visita guidata:  110 persone all’evento

Iniziativa del Comune: debutto positivo davanti alla chiesa di Borgo San Pietro, chiusa nonostante un restauro da 500mila euro. "Ne servirebbero altri 600mila".

L’ultima messa si era celebrata nel 2020, poi la chiesa del Carmine, in corso Mazzini, era stata chiusa. Le ragioni della drastica decisione erano dettate da una mancata condizione di sicurezza, infatti le coperture, instabili ormai da tempo, versavano in condizioni talmente serie da imporre lo stop. Due anni dopo, in seguito a un importante restauro, la struttura aveva riaperto per un concerto inaugurale, ma non si è mai più tornati a celebrare le funzioni regolarmente. Forse anche per questo martedì sera così tanti forlivesi (ne sono stati contati oltre 110) hanno preso parte al primo di una serie di incontri organizzati, per volontà dell’assessorato alla Cultura, proprio sul sagrato esterno della chiesa e hanno ascoltato la presentazione di ‘Storie di Forlì’, volume curato dal blogger Umberto Pasqui.

Le sedute, poste ai piedi del suggestivo portale quattrocentesco con la lunetta in marmo dedicata a San Valeriano (non tutti sanno che non era stato originariamente progettato per il Carmine, ma era l’antico portale del duomo) erano tutte occupate, e altre persone ancora hanno assistito all’incontro in piedi, incuranti della stanchezza, mentre altre ancora si sono aggiunte al gruppo quasi per caso, attratte dalla folla mentre percorrevano l’antico Borgo San Pietro, e sono rimaste ad ascoltare ancora a cavalcioni della loro bici.

Alle 22, al termine dell’incontro, era in programma una visita guidata all’interno dell’edificio, condotta da Silvia D’Altri, autrice di una guida dedicata alla chiesa. La visita, che si ripeterà anche al termine dei prossimi incontri, ha coinvolto tutti i partecipanti: nessuno di loro, al termine della relazione di Pasqui, ha preferito tornare a casa. I presenti, così, si sono accomodati sulle panche e hanno ascoltato in silenzio la storia degli splendidi affreschi e dei ricchi stucchi che abbelliscono gli interni dietro ai portoni ormai sempre serrati.

Nel corso dei due anni di chiusura si è proceduto alla sostituzione delle coperture esterne, che lasciavano trapelare infiltrazioni mettendo a repentaglio i soffitti. Le coperture sono state, inoltre, impermeabilizzate grazie all’inserimento di una guaina ardesiata. In questo modo gli affreschi, già compromessi dall’umidità, sono stati posti al sicuro, ma restano in pericolo quelli delle dieci cappelle laterali. "Il restauro della copertura della navata centrale – ha spiegato ai presenti don Nino Nicotra – è costato 500mila euro ed è stato possibile grazie alla Fondazione Cassa dei Risparmi e all’8x1000. Le cappelle laterali, però, ad oggi sono ancora transennate e inaccessibili: per ripristinarli servirebbero altri 500mila euro". Al conto sono da aggiungersi poco meno di altri 100mila euro per il consolidamento del campanile che da anni è imbrigliato per problematiche che interessano la cuspide.

Eppure, nonostante i tanti problemi ancora da risolvere, nel corso della serata centinaia di occhi si sono posati incantati sugli angoli segreti di un gioiello forlivese ferito: un primo passo, questo, verso una riscoperta che – se lo augurano il parroco e i fedeli – potrà portare a un impegno concreto per la sua salvaguardia.