Carretta trovato morto Sterminò la famiglia, da anni abitava in città

L’uomo nell’89 uccise padre, madre e fratello a Parma e fuggì. Nel ’98 confessò. A Forlì ha lavorato per una coop sociale. Decesso per cause naturali.

Carretta trovato morto  Sterminò la famiglia,  da anni abitava in città

Carretta trovato morto Sterminò la famiglia, da anni abitava in città

L’hanno visto l’ultima volta sabato scorso. Ieri mattina i vicini si chiedevano che fine avesse fatto. Così la giovane donna che abitava proprio di fianco, al Ronco, in via Bidente 49, ha allertato i vigili del fuoco. Che poco dopo mezzogiorno hanno rinvenuto, sul suo letto, il cadavere di Ferdinando Carretta. "Morte naturale" ha decretato il medico legale, forse avvenuta 5-6 giorni fa. Aveva 61 anni. Quando ne aveva 27 ammazzò i genitori e il fratello, a Parma, la sua città. Per anni dissimulò quell’orrore, trasferendosi a Londra. Nel ’98 venne smascherato. Prima da un poliziotto che lo fermò mentre faceva il pony express, diramando quell’identificazione all’Interpol; poi da "Chi l’ha Visto?" di RaiTre. Che in un’intervista raccolse la sua clamorosa confessione: "Sì ho sterminato io la mia famiglia". Dal 2006 abitava a Forlì, dove aveva trovato un’occupazione in una cooperativa sociale.

Il 15 aprile 1999 la Corte d’assise di Parma riconobbe Carretta colpevole di triplice omicidio. Ritenuto "incapace di intendere e volere al momento del fatto", Carretta venne rinchiuso nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere. Nel febbraio 2004 ottenne la semilibertà; il 21 giugno 2006 lasciò l’ospedale di Castiglione delle Stiviere per entrare in una comunità di recupero a Forlì, in seguito a una licenza-esperimento concessa dal magistrato di sorveglianza di Mantova.

Nello stesso anno si trasferì a Forlì. Dove cominciò a lavorare per una coop sociale nell’amito di un progetto riabilitativo. Tra le sue principali mansioni, la raccolta dei rifiuti. Il 15 ottobre 2008 riuscì a ottenere l’eredità dei genitori e la casa del massacro grazie a un accordo con le zie. Con quei soldi comprò successivamente l’abitazione di via Bidente, al Ronco. Dove abitava da una decina d’anni. E dove ieri mattina è stato trovato morto.

"Un tipo molto chiuso. Non parlava mai con nessuno. Noi abbiamo saputo chi era solo un paio di anni fa. Ma in effetti nessuno di noi aveva timori – dice Otello, uno dei suoi vicini –. Era tranquillo. Usciva di casa, andava a fare la spesa, fino a qualche tempo andava al lavoro e qualche volta andava a farsi un giro in bici. Poi però da qualche tempo era dimagrito parecchio. Qualcuno ci ha detto che era malato. Ma non sappiamo cosa avesse. Nei giorni dell’alluvione s’è intravisto. Qui abbiamo il fiume di fianco... Poi è sparito. Non si vedeva da 6-7 giorni. Così ieri mattina la vicina ha chiamato i vigili del fuoco...".