MATTEO BONDI
Cronaca

Casa Artusi, attesa per il rinnovo. La società Smart verso la chiusura: doveva commercializzare il marchio

La situazione ha congelato anche le nomine. Laila Tentoni non sarà più presidente ma può avere un ruolo. Manca un direttore: l’addio di Chiara Galbiati, nei mesi scorsi, è stato il terzo dal 2022 a oggi.

Al centro, la sindaca di Forlimpopoli Milena Garavini e le due presidenti (ormai uscenti): Laila Tentoni di Casa Artusi e Monica Fantini di Smart, nel giorno in cui fu presentata la società

Al centro, la sindaca di Forlimpopoli Milena Garavini e le due presidenti (ormai uscenti): Laila Tentoni di Casa Artusi e Monica Fantini di Smart, nel giorno in cui fu presentata la società

Il consiglio di amministrazione di Casa Artusi, così come la sua presidente Laila Tentoni, continuano a operare in proroga dal 30 di aprile, data di naturale scadenza del mandato, ma l’assenza di un nuovo CdA ha prolungato l’attività di quello vecchio. I nomi dei 5 componenti dovrebbero essere già sul tavolo, due indicati sia dal Comune di Forlimpopoli e dalla Fondazione Casa dei Risparmi di Forlì, soci alla pari della Fondazione Casa Artusi, e uno, come da tradizione, indicato da UnionCamere.

Ci sarebbe anche l’accordo sul nome del nuovo presidente (Tentoni non è più eleggibile), che sarebbe Andrea Segrè dell’Università di Bologna, ex preside della facoltà di Agraria, componente del Comitato scientifico del centro di cultura dedicato alla cucina domestica, vincitore del Premio Artusi nel 2012 per i suoi progetti volti a evitare lo spreco di cibo.

Perché allora tutto questo ritardo? Secondo Tentoni "sono normali dinamiche, si slitta sempre un po’", anche se si tratta del primo vero cambio al vertice da quando Casa Artusi è diventata Fondazione, mentre nella sua precedente forma consortile i CdA si sono susseguiti senza soluzione di continuità.

Lo scoglio vero sembra essere la visione riguardo al futuro del centro stesso, con Smart, la società fondata tre anni fa e che avrebbe dovuto commercializzare il marchio Casa Artusi, andando a creare quell’indotto economico utile per proseguire nella missione di promuovere gli insegnamenti di Pellegrino Artusi. Smart era nata su impulso della Fondazione Cassa dei Risparmi, che aveva investito per questi scopi, con la presidenza di Monica Fantini (l’ideatrice del Buon Vivere, già vicepresidente della Fondazione). Ma sembra destinata ad essere messa in liquidazione.

Casa Artusi è anche senza la figura del direttore, con Chiara Galbiati che ha lasciato a dicembre, per poi dimettersi anche da Smart ad aprile: terza direttrice di Casa Artusi a lasciare l’incarico dal 2022.

Del futuro del centro dedicato al padre della cucina italiana potrebbe continuare a fare parte anche Laila Tentoni, vera memoria storica della struttura. È stata vicepresidente sin dall’anno dell’apertura, il 2007, ma aveva già lavorato al progetto come dirigente del settore cultura del Comune di Forlimpopoli. Nel 2019, con la trasformazione a Fondazione, ne è diventata presidente. Ora, per lei, si potrebbe pensare a un ruolo tecnico, se non quello della direttrice, forse una consulente.

Tutte questioni che rientrano nel novero della progettualità futura di Casa Artusi. Quali gli obiettivi del centro per i prossimi anni? Con quali risorse si porteranno avanti? Sono queste molto probabilmente le domande su cui si sta riflettendo e che stanno facendo tardare la nomina ufficiale del prossimo consiglio di amministrazione.