Predappio (Forlì), 12 dicembre 2023 – Il Comune di Predappio si è visto recapitare un decreto ingiuntivo del tribunale di Forlì, secondo il quale deve pagare alla ditta Sapit di Roma 500mila euro, come anticipo sui lavori del primo lotto di ristrutturazione dell’ex Casa del Fascio, assegnati dallo stesso Comune lo scorso agosto. Dalla data di consegna dei lavori, la ditta aveva 45 giorni di tempo per aprire il cantiere. "Ma sono passati più di tre mesi – commenta il sindaco Roberto Canali – e del cantiere non c’è neppure l’ombra".
Nonostante questo, la ditta ha chiesto al Comune di pagare una fattura di 500mila euro come anticipo: "Noi non abbiamo pagato, per due motivi – spiega Canali –. Il primo: la ditta doveva iniziare a lavorare entro 45 giorni e questo non è avvenuto, come ci ha segnalato la direzione lavori. Secondo: la stessa ditta doveva versare una fidejussione a garanzia del saldo dei 500mila euro per l’anticipo e questo versamento non è stato fatto". Nei giorni scorsi il sindaco e i suoi collaboratori hanno incontrato i loro legali e la direzione lavori, per "fare opposizione all’ingiunzione di pagamento perché non ci sono le condizioni". Precisa il sindaco Canali: "Per consegnare al tribunale l’opposizione legale abbiamo tempo fino al 27 dicembre".
Ad agosto la consegna dei lavori per il restauro
Ma vediamo come si è arrivati a questa situazione di stallo. Dopo anni di dibattiti, progettazioni e rinvii, finalmente lo scorso agosto sono stati consegnati i lavori per il restauro ed il recupero dell’ex Casa del Fascio, chiusa da quasi ottant’anni. Insieme alla consegna dei lavori alla ditta Sapit di Roma, vincitrice dell’appalto, sono state consegnate le chiavi dell’immobile ed è stato fatto un sopralluogo e assegnato l’incarico- direzione lavori allo studio Valle di Roma, fra cui Cesare Valle di Roma e Giancarlo Gatta di Forlì. La spesa del primo lotto di lavori ammonta a 2,2milioni di euro, sui 3,5 milioni a disposizione da anni (la differenza serve per la progettazione, le spese tecniche, Iva e varie). Trascorsi i 45 giorni dalla consegna, la ditta doveva aprire il cantiere e da quel momento aveva 450 giorni per terminare il primo lotto. Alla consegna dei lavori il sindaco Canali aveva ipotizzato che "se tutto fosse andato bene, entro il 2024 la ditta avrebbe dovuto terminare i primi lavori, che consistono nel miglioramento sismico e nella messa in sicurezza dello storico immobile". Ma sembra che le cose non stiano andando come previsto.
E adesso che cosa succederà? "Una volta che i legali avranno consegnato la nostra opposizione al tribunale, siamo certi che il giudice darà ragione a noi come sembra evidente. Infatti, siamo sereni sul fatto che non dobbiamo pagare, finché la ditta non sarà in regola. Siamo invece preoccupati per il comportamento inspiegabile della ditta Sapit".
La Casa del Fascio
Voluta da Benito Mussolini nel 1934, su disegno in stile razionalista dell’ingegnere forlivese Arnaldo Fuzzi, la Casa del Fascio e dell’Ospitalità fu inaugurata il 21 aprile 1937, come centro della vita politica, sociale e turistica della città natale del duce, tanto che nel 1937 la Casa dell’Ospitalità accolse 50mila pellegrini provenienti da tutta Italia, fra cui Vittorio Emanuele III e il principe Umberto. Nel 2010 il ministero del Beni culturali ha dichiarato la struttura edificio di interesse culturale e il Demanio nel 2016 l’ha donata al Comune. I lavori dell’intera ristrutturazione prevedono una spesa intorno ai 10milioni. Tolti i 3,5 del primo lotto, gli altri sono ancora da trovare.