FRANCESCA BEATRICE MICCOLI
Cronaca

Castrocaro onora Fabio. Palestra per il nuotatore

Ieri la cerimonia in ricordo del 22enne Lombini, morto in un incidente aereo 5 anni fa. Gli amici: "Viveva tutto con gioia". Il vescovo: "Simbolo di vita".

Il vicesindaco Silvia Zoli, Simone Alessio, Francesco Billi e il fratello di Fabio

Il vicesindaco Silvia Zoli, Simone Alessio, Francesco Billi e il fratello di Fabio

Una cerimonia sobria e partecipata ha accompagnato l’intitolazione della nuova palestra comunale di Castrocaro Terme e Terra del Sole a Fabio Lombini, talentuoso campione di nuoto scomparso appena 22enne in seguito a un incidente aereo. Esattamente cinque anni fa, il 31 maggio del 2020, il giovane termale morì nei pressi di Nettuno, in una domenica di riposo durante un collegiale della nazionale a Ostia. Presenti al rito la famiglia di Fabio, gli amici, tanti cittadini. A impartire la benedizione al nuovo impianto il vescovo Livio Corazza, che già aveva celebrato le esequie di Lombini, tenutesi nella piazza d’Armi di Terra del Sole per consentire di assistere al rito funebre alle tantissime persone accorse da tutta Italia. "Questa palestra è simbolo di vita: qui alcune settimane fa ho incontrato i ragazzi delle scuole – le parole di monsignor Corazza, riuscito a essere presente a dispetto di un’agenda affollatissima di impegni -. E nel ricordo di Fabio è anche motivo di speranza e consolazione. Proprio domani (oggi) si celebra l’Ascensione del Signore nostro Gesù Cristo dopo la Resurrezione, un dogma fondamentale per il cristiano".

Al fianco del vescovo, il parroco di Castrocaro don Urbano Tedaldi e il sindaco Francesco Billi, che ha ricordato Fabio, "un esempio nello sport ma anche nella vita", prima di chiedere un momento di raccoglimento sfociato in un grande applauso. Il primo cittadino ha poi scoperto la lapide assieme ad Alessio, fratello del nuotatore. Tra i presenti anche Simone Alessio, medaglia di bronzo alle olimpiadi di Parigi nel taekwondo categoria 80 chili, legatissimo a Fabio. Al punto da dedicare a lui il terzo gradino del podio nella gara della vita. "Ci siamo conosciuti al corso di addestramento delle Fiamme Rosse, il gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco – racconta Simone Alessio –. A soli 22 anni colpiva per la propensione al sacrificio e per la dedizione con cui si allenava. Mentre noi colleghi ci stancavamo alla sola idea di doverci svegliare di prima mattina per partecipare all’alzabandiera delle 8, lui a quell’ora aveva già svolto il primo allenamento in piscina. Era sempre meticoloso, anche nei periodi più tranquilli, quando le gare erano lontane".

Ma il termale, che aveva conquistato un argento ai campionati italiani nei 200 stile libero davanti al due volte iridato Filippo Magnini, era stato finalista agli europei in vasca corta in Danimarca e portabandiera alle Universiadi in Taiwan, non colpiva solo per l’impegno sportivo. "Viveva tutto con gioia, ci trasmetteva felicità. Lo porto sempre con me, soprattutto nei momenti difficili è lui a darmi la forza, a far sì che non mi perda d’animo. La medaglia olimpica l’abbiamo vinta assieme, metà è anche la sua".

Francesca Miccoli