Domani si celebra la festa solenne di San Pellegrino Laziosi, copatrono della città di Forlì. Nella chiesa dei Servi di Maria intitolata al Santo, in piazza Morgagni, dove prestano servizio i frati filippini insieme al superiore, padre Roger Cabillo, le messe saranno celebrate alle 6.15, 7, 8, 9, 10.30, 12, 13, 16, 17, 18 e 19. Alle 9 presiederà la liturgia il superiore provinciale dei Servi di Maria, padre Pietro Andriotto, mentre alle 10.30 ci sarà il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, con la partecipazione delle autorità cittadine. Alle 14 recita del rosario, liturgia in onore di San Pellegrino e unzione con l’olio benedetto. Alle 16 presiederà la messa il cancelliere vescovile, don Paolo Giuliani, alle 17 don Nino Nicotra, parroco del Centro Storico, alle 18 il vicario generale della diocesi, don Enrico Casadei, alle 19 don Enzo Zannoni, cappellano del carcere, rettore della chiesa San Filippo Neri e assistente della Fraternità di Cl. Per tutta la giornata all’esterno della chiesa si svolgerà la tradizionale fiera con la vendita dei cedri, uno dei simboli di questa festa.
Pellegrino Laziosi, nato a Borgo Schiavonia nel 1265, trascorse la giovinezza partecipando fra i ghibellini alle lotte politiche locali contro i guelfi e nel 1282, dopo l’incontro con San Filippo Benizi, uno dei fondatori dei Servi di Maria, in missione a Forlì per conto del Papa, decise di entrare nell’Ordine. Per questo è stato anche definito "il santo ghibellino". Dopo il noviziato e la professione a Siena, fu inviato nel convento di Forlì dove visse fino alla morte avvenuta nel 1345. Nel 1325 fu colpito da cancrena ad una gamba, causata dalla penitenza che si era imposto di non sedersi e distendersi mai, ma la notte prima dell’amputazione fu miracolosamente guarito mentre pregava davanti al Crocifisso, un affresco trecentesco di scuola riminese, che si trova ancora oggi nella sala capitolare del convento. Per questo San Pellegrino è invocato dagli ammalati e in particolare da quelli di tumore per i quali, ogni mercoledì alle 17, si prega in basilica. Il suo culto, approvato nel 1609, è diffuso in tutto il mondo.
Alessandro Rondoni